mercoledì 19 aprile

di | 19 Aprile 2017

Matteo 17,14-21

14 Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio 15 e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. 16 L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo». 17 E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». 18 Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito. 19 Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». 20 Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile». [21] Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno.

Commento

mi colpisce sempre molto questo brano, forse perchè sono chiamato in causa in prima persona, visto che da quando era piccolo ho crisi di epilessia e sento che questa sta nella mia testa come un drago sempre pronta ad esplodere. Anche i miei genitori mi hanno portato a destra e a sinistra, ma non è cambiato molto. Forse perchè, come dice il testo non hanno avuto fede a sufficienza? Non mi sento di giudicare i miei genitori per tutto quello che ho vissuto io, con sto male che io ho identificato stare nella mia testa. So invece cosa ho fatto e non ho fatto io. Non ho fatto quasi mai quello che mi chiedevano i dottori, piuttosto facevo di testa mia. E non ho fatto molto fino ad un po’ di anni fa per star dentro a questa questione. Quando ad un certo punto ho incominciato a fare il mio digiuno e la mia preghiera ho incominciato a sentire su di me il miracolo di stare bene con questa roba che mi porto dentro e di avere meno paura di lei e delle sue crisi. Ormai dico che fa parte di me e riesco a raccontarlo con serenità. Il mio digiuno è ancora oggi la mia volontà di accettare il mio corpo, la mia testa, il mio cuore. Ho imparato a starci dentro, a comprendere che si può vivere bene anche con sto robo in testa. Ho imparato a dire che ci sono anche io, e, seppur con i miei limiti (come tutti) posso dare il meglio di me stesso. La mia preghiera era ed è la ricerca di una compagnia buona che è il Signore. A lui chiedo sempre che Lui e Lui solo possa trovare casa in maniera definitiva nella mia testa, nel mio cuore e nel mio corpo al posto di chi da troppi anni occupa quel posto. Forse non ci sarà mai liberazione definitiva, sicuramente ci sarà la grazia di vivere in pienezza la mia vita.

Preghiamo

preghiamo per tutti coloro che hanno questa strana malattia che è l’epilessia.

5 pensieri su “mercoledì 19 aprile

  1. Elena

    Che il Signore ci liberi nel profondo da ciò che ci portiamo dentro, nel corpo e a volte nello spirito. Mali grandi e piccoli che rodono, consumano e rendono difficile la vita. Preghiera e digiuno, per sentire che ci sei oltremisura e che solo in Te possiamo, infine, ritrovare un po’di pace…. pur convivendo con noi stessi e a volte, sopravvivendo a noi stessi!
    Forza don Sandro!
    Una preghiera per te e per tutti gli ammalati

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  2. Tiziana

    Grazie don! Bellissima la preghiera in cui chiedi al Signore di abitarti. Io chiedo di riuscire a farGli almeno un po’ di spazio dentro me. Mi unisco all intenzione di preghiera di oggi

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  3. sr Alida

    Signore abbi pietà di mio figlio …chiediamo al Signore per noi e per gli altri di aiutarci a trovare il modo di far pace con i nostri limiti ,malattie nascoste o evidenti …Grazie don Sandro per quel che ci confidi e comunichi ,della tua esperienza di vita ,prego per te,per chi è malato ,di questa malattia , prego per Cristina adolescente ,che soffre di epilessia ,figlia di una nostra dipendente , affinchè trovino la giusta cura ,che fin d’ora pare di no .prego per la mamma di sr Marilina .per il nipote di sr Flora ,in terapia intensiva il Signore sia a ciascuno vicino,e a tutti gli ammalati . .

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  4. LAURA

    Preghiera e digiuno per aumentare la nostra fede.. quante volte ci sentiamo sconfitti prima ancora di iniziare questa battaglia.. forse è facendo pace con i nostri limiti e con le difficoltà della vita che riusciremo anche a superarli, a lasciare scorrere ciò che c’è di doloroso dentro di noi affinché ne esca purificato dalla preghiera. Se ci si contrappone sarà solo un gioco di forza, anche in questo caso la mitezza è l’unica via vincente!! Chiediamo al Signore di essere docili ed umili chiedendo il suo aiuto !

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