lunedì 21 gennaio

di | 20 Gennaio 2019

giobbeGiobbe 27,1-12

1]Giobbe continuò a dire:

[2]Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio
diritto,
per l’Onnipotente che mi ha amareggiato l’animo,
[3]finché ci sarà in me un soffio di vita,
e l’alito di Dio nelle mie narici,
[4]mai le mie labbra diranno falsità
e la mia lingua mai pronunzierà menzogna!
[5]Lungi da me che io mai vi dia ragione;
fino alla morte non rinunzierò alla mia integrità.
[6]Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere,
la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei giorni.
[7]Sia trattato come reo il mio nemico
e il mio avversario come un ingiusto.
[8]Che cosa infatti può sperare l’empio, quando finirà,
quando Dio gli toglierà la vita?
[9]Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui?
[10]Porrà forse la sua compiacenza nell’Onnipotente?
Potrà forse invocare Dio in ogni momento?
[11]Io vi mostrerò la mano di Dio,
non vi celerò i pensieri dell’Onnipotente.
[12]Ecco, voi tutti lo vedete;
perché dunque vi perdete in cose vane?

Commento

Ieri non ho scritto perché non riuscivo a far funzionare internet…. Oggi riprendo da Giobbe. Questo capitolo è uno dei più importanti del libro. È il giuramento di Giobbe, uno dei capolavori del libro: «E alzando il tono della sua profezia, Giobbe dice: Per il Dio vivo che mi nega giustizia, e per Shaddai funesto alla mia vita. Finché il respiro mi resterà, finché avrò nel mio naso il soffio di Elohim, le mie labbra non mentiranno. Dalla mia lingua non uscirà impostura. Dio mi guardi dal darvi ragione. Fino alla morte mi dirò innocente. Giobbe può fare ora questo giuramento perché ha custodito fin qui la verità delle sue parole. Solo chi è fedele alle parole può chiedere tutto. Questo tipo di giuramento era la forma più solenne di confessione di innocenza, che veniva pronunciato solo in casi di particolare gravità. Quando l’accusato faceva questo giuramento di innocenza, si sospendeva il processo e l’imputato si rimetteva direttamente al giudizio di Dio, sapendo di andare incontro alla pena di morte se Dio confutava la sua innocenza. La pazzia meravigliosa e disperata di Giobbe sta nel paradosso che continua a spingere fino alle sue estreme conseguenze. Pronuncia il suo giuramento estremo in nome di Dio, ma lo chiama «il Dio vivo che mi nega la giustizia. Chiede di essere liberato da tutti gli avvocati, sciolto da tutti i giudici umani, per ottenere finalmente giustizia a quel Dio che gliela sta negando, poiché nel suo processo grandioso Elohim non è il giudice imparziale di ultima istanza, ma il suo avversario. Da questo paradosso non riusciamo a uscire, e se dovessimo uscirne perderemmo la dimensione più rivoluzionaria e liberatrice del libro di Giobbe. Giobbe, nello sviluppo del suo dramma, ci sta dicendo allora qualcosa di grande importanza: la prima gratuità è quella della parola. Per sospendere o alleviare le sue sofferenze avrebbe potuto strumentalizzare e non rispettare la verità della sua parola, e seguendo i consigli dei suoi amici chiedere una misericordia falsa. Se avesse fatto questo, il Satana avrebbe vinto la sua scommessa. Giobbe rimane nella verità della sua parola che è la dichiarazione della sua innocenza.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i migranti morti in mare.

3 pensieri su “lunedì 21 gennaio

  1. sr Rita

    ….fino alla morte non rinunzierò alla mia integrità.
    [6]Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere,
    la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei giorni…
    Poter dire questo davanti a Dio e davanti agli uomini è affermare il primato della coscienza e della libertà su ogni altro condizionamento, sia pure di una errata immagine di Dio. Preghiamo per chi porta il nome di Agnese, in questo giorno in cui si ricorda il coraggio di una giovane che non ha avuto paura né delle lusinghe, né della morte.

    Rispondi
  2. . Elena

    Prego con voi per tutti i migranti, per chi continua a morire nel Mediterraneo e per chi vive sempre nella paura e in condizioni disumane.

    Rispondi
  3. srAlida

    Giobbe é coerente e crede nonostante tutto ,si rimette a Dio ….Mi unisco alla vostra preghiera per le ingiustizie per i migranti morti in mare ,per la Colombia sono le stesse intenzioni di ieri di Papa Francesco e per chi porta il nome di Agnese.Auguri di santità.

    Rispondi

Rispondi a sr Rita Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.