F come Fermezza

di | 6 Aprile 2022

Un amico mi suggerisce F come Fermezza. Preferisco fortezza, ma giochiamoci la fermezza. In fin dei conti fa bene ascoltare altri. Credo che esista una accezione negativa di Fermezza. Sono fermo. Fermo nelle mie idee, nei miei pensieri, inamovibile nelle questioni che mi riguardano. Sono fermo perché è ferma la mia vita, non procede, non va avanti e non va indietro, sono bloccato punto e basta. Da qui non ci si muove. Fermo come ad uno stop in maniera permanente. Questa è l’accezione negativa di fermezza. A volte succede anche a me di vivere questa condizione di stallo, di fermo, quasi un fermo immagine. Ma questa fermezza non mi piace; vorrei evitarla, ma  a volte è più forte di tutta la mia buona volontà e del mio impegno. Arriva il momento dello stallo, del fermo immobile. Poi si riparte, ma esiste anche per me il tempo in cui si è fermi.  Se penso alla fermezza, sempre secondo un accezione negativa, mi vengono in mente quei genitori, quei preti fermi, cioè talmente solidi nei loro principi che non riescono a percepire il volto dell’altro. Chi è troppo fermo nei suoi principi non può percepire l’altro. Collego la parola fermezza a due questioni. La prima è saper fissare dei limiti al proprio agire e rimanere fermi in questa decisione di non superare il limite. Io so che posso arrivare qui e mi fermo. Per come sono fatto su, sono sempre debordante in questa questione del limite, non so darmi dei limiti, non so essere fermo nei limiti del mio possibile. Don Roberto era un uomo fermo nel suo limite. Sapeva dove stava il suo limite e sapeva stare fermo senza mai superare quel limite. Mi fermo li dove c’è il limite fisico, intellettivo, limite di forze, limite di energie  e di tempo. Sto fermo in quel tempo e in quel luogo dove il mio limite mi pone. Questo è un grande segno di maturità. Esiste poi un secondo ambito in cui devo imparare ad essere fermo. Si tratta della fermezza che rifiuta il male e costruisce il bene. Lo so bene che questo è un principio di massima, ma so anche che questa è la strada da seguire. come si richiede la forza, ossia il vigore del corpo, per superare e respingere il male fisico, così è necessaria una specifica qualità dell’animo per affrontare e resistere al male che si contrappone alla realizzazione del bene e questa qualità è la fermezza. Sono fermo nella non violenza, e non cedo alla tentazione di cadere nella vendetta e nella violenza. Sto fermo nella pratica della pace. Ma forse più semplice ancora fermezza è rimanere fermi in un cammino di umiltà e fraternità

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