sabato 27 aprile

di | 26 Aprile 2024

Mc. 3,31-35

31 Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. 32 Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». 33 Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 34 Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 35 Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».

Commento

Questo episodio è strettamente legato con tutti quelli che abbiamo letto finora sulla vicenda di Gesù, della sua famiglia e dell’autorità religiosa. Del testo sottolineo due aspetti. Il primo è che qui sta nascendo la nuova famiglia del Signore, che non è più quella del sangue, ma che porta il nome di comunità. Il legame non è soltanto quello della fraternità di parentela, ma il legame d’ora in avanti per Gesù sarà quello dettato dall’agape, un amore di carità e di affetto nuovo, segnato dal dono vicendevole e dallo stare dentro una comunità. Una fraternità segnata dallo spirito di carità e dalla comunità fraterna. La famiglia è cosa stupenda ma qui veniamo a capire con chiarezza che non è la metafora giusta con cui descrivere la fraternità e la comunità. L’elemento qualificante da qui in avanti per dire che siamo comunità è l’agape. Il secondo elemento che emerge è che anche per Gesù il rapporto con la famiglia di origine non è semplice e immediato, è segnato dall’incomprensione, dal conflitto. Credo che è cosa molto difficile usare Gesù come il difensore della famiglia sempre unita. Piuttosto lo possiamo indicare come colui che invita ad entrare nel conflitto e a superarlo dentro una nuova visione di famiglia universale, segnata dall’amore. Dico questo sottovoce, perché so bene come è difficile viaggiare dentro i mondi delle nostre famiglie

Preghiamo

Preghiamo per le nostre famiglie

2 pensieri su “sabato 27 aprile

  1. Elena

    Credo nella famiglia, nonostante la mia responsabilità, la vita e le sue vicende a volte l’abbiano fatta a pezzetti e ricomposta nuova ogni volta. Credo in una famiglia nuova che si allarga ed accoglie persone nuove. Una famiglia plastica, elastica, che evolve e si trasforma nell’aprirsi agli altri. Credo nella famiglia nuova, un po’ fisarmonica, che suona melodie sempre diverse, che lascia entrare ed uscire nel rispetto di ogni diversità individuale ma ne riconosce il valore. Se penso alla mia famiglia, la vedo così, nata ben strutturata e poi apertasi alla vita,alla morte, al migrante, al rifugiato, al mondo LGBT, agli amici, alle persone sole, a chi è in fatica, a nuovi bambini, a nuovi amori nati. È una famiglia grandissima, la mia, la vedo in verticale, e in quattro dimensioni. Ringrazio Dio e tutti i componenti di questa mia famiglia diversa e fisarmonica, capace di melodie sempre nuove,a volte anche un po’ stonate, ma attorno alle quali ci possiamo stare tutti senza sentirci perfetti…
    E prego per ogni famiglia!

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  2. sr Alida

    Famiglia universale, credo sia cammino anche questo dipende dalla motivazione per cui si sta insieme… Se è l’amore a guidarci, si arriva…preghiamo per le nostre famiglie. Oggi per la nostra famiglia palazzoliana è festa giubilare anniversari consacrazione 60 °70°di nostre sorelle ringraziamo il Signore nella sua fedeltà, le ha rese fedeli.

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