sabato 18 luglio

di | 17 Luglio 2015

home2Esodo 18,1-27   

 1 Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a sapere quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo, come il Signore aveva fatto uscire Israele dall’Egitto. 2 Allora Ietro prese con sé Zippora, moglie di Mosè, che prima egli aveva rimandata, 3 e insieme i due figli di lei, uno dei quali si chiamava Gherson, perché egli aveva detto: «Sono un emigrato in terra straniera», 4 e l’altro si chiamava Eliezer, perché «Il Dio di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone». 5 Ietro dunque, suocero di Mosè, con i figli e la moglie di lui venne da Mosè nel deserto, dove era accampato, presso la montagna di Dio. 6 Egli fece dire a Mosè: «Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due figli!». 7 Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e lo baciò; poi si informarono l’uno della salute dell’altro ed entrarono sotto la tenda. 8 Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate durante il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. 9 Ietro gioì di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva liberato dalla mano degli Egiziani. 10 Disse Ietro: «Benedetto sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell’Egitto! 11 Ora io so che il Signore è più grande di tutti gli dèi, poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui essi si vantavano». 12 Poi Ietro, suocero di Mosè, offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli anziani d’Israele e fecero un banchetto con il suocero di Mosè davanti a Dio. 13 Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. 14 Allora Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: «Che cos’è questo che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?». 15 Mosè rispose al suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 16 Quando hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l’uno e l’altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi». 17 Il suocero di Mosè gli disse: «Non va bene quello che fai! 18 Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; tu non puoi attendervi da solo. 19 Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu sta’ davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. 20 A loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere. 21 Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 22 Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te. 23 Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua mèta». 24 Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva suggerito. 25 Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 26 Essi giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. 27 Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò al suo paese.

Commento

Dopo battaglie, mormorazioni, grandi imprese e interventi di Dio, ecco un momento di intimità, di tranquillità. Finalmente un incontro sereno. Mosè re – incontra il suocero Ietro.  Probabilmente Mosè riconosce in quest’uomo una figura alta, saggia e quindi uomo a cui chiedere consiglio. Anche il grande viaggio nel deserto ha bisogno di soste per capire che cosa sta succedendo, per capire dove si sta andando a finire e per capire quali scelte fare. È un buon invito per tutti noi al confronto sereno, alla tranquillità. La vita va di corsa, ma abbiamo anche bisogno di sostare presso una tenda e dialogare con una persona saggia. Ietro si presenta nella dignità di un sacerdote pagano. . Dopo l’incontro molto affettuoso Mosè racconta gli avvenimenti che si sono compiuti, e il suo racconto è una grande testimonianza dell’opera di Dio. A questa Ietro reagisce con una gioiosa manifestazione di fede, di riconoscimento della potenza di Dio, sino all’offerta di un sacrificio in suo onore, e ad un banchetto di festa con Aronne e gli anziani di Israele. Questo grande uomo che è Ietro è anche capace di consigliare Mosè circa l’esercizio della giustizia. Molto semplice il consiglio: non puoi fare tutto tu, fatti aiutare. Che bel consiglio per tutto noi che pensiamo di risolvere tutti i problemi in solitaria perché così si fa più velocemente. Scegliere uomini integri che temono Dio per l’esercizio della giustizia, per alleviare la fatica di Mosè e lui fa proprio così. Bell’esempio di umiltà, di ascolto e di gestione del potere come collaborazione. Grande Mosè…. magari fossimo così umili da chiedere aiuto e collaborazione!

Preghiamo

Per tutti coloro che vogliono fare tutto da soli, il Signore conceda loro la grazia dell’umiltà di saper chiedere aiuto.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Sabato 18 luglio – Esodo 18,1-27   

 

1 Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a sapere quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo, come il Signore aveva fatto uscire Israele dall’Egitto. 2 Allora Ietro prese con sé Zippora, moglie di Mosè, che prima egli aveva rimandata, 3 e insieme i due figli di lei, uno dei quali si chiamava Gherson, perché egli aveva detto: «Sono un emigrato in terra straniera», 4 e l’altro si chiamava Eliezer, perché «Il Dio di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone». 5 Ietro dunque, suocero di Mosè, con i figli e la moglie di lui venne da Mosè nel deserto, dove era accampato, presso la montagna di Dio. 6 Egli fece dire a Mosè: «Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due figli!». 7 Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e lo baciò; poi si informarono l’uno della salute dell’altro ed entrarono sotto la tenda. 8 Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate durante il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. 9 Ietro gioì di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva liberato dalla mano degli Egiziani. 10 Disse Ietro: «Benedetto sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell’Egitto! 11 Ora io so che il Signore è più grande di tutti gli dèi, poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui essi si vantavano». 12 Poi Ietro, suocero di Mosè, offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli anziani d’Israele e fecero un banchetto con il suocero di Mosè davanti a Dio. 13 Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. 14 Allora Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: «Che cos’è questo che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?». 15 Mosè rispose al suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 16 Quando hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l’uno e l’altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi». 17 Il suocero di Mosè gli disse: «Non va bene quello che fai! 18 Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; tu non puoi attendervi da solo. 19 Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu sta’ davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. 20 A loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere. 21 Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 22 Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te. 23 Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua mèta». 24 Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva suggerito. 25 Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 26 Essi giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. 27 Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò al suo paese.

Commento

Dopo battaglie, mormorazioni, grandi imprese e interventi di Dio, ecco un momento di intimità, di tranquillità. Finalmente un incontro sereno. Mosè re – incontra il suocero Ietro.  Probabilmente Mosè riconosce in quest’uomo una figura alta, saggia e quindi uomo a cui chiedere consiglio. Anche il grande viaggio nel deserto ha bisogno di soste per capire che cosa sta succedendo, per capire dove si sta andando a finire e per capire quali scelte fare. È un buon invito per tutto noi al confronto sereno, alla tranquillità. La vita va di corsa, ma abbiamo anche bisogno di sostare presso una tenda e dialogare con una persona saggia. Ietro si presenta nella dignità di un sacerdote pagano. . Dopo l’incontro molto affettuoso descritto ai  Mosè racconta gli avvenimenti che si sono compiuti, e il suo racconto è una grande testimonianza dell’opera di Dio. A questa Ietro reagisce con una gioiosa manifestazione di fede, di riconoscimento della potenza di Dio, sino all’offerta di un sacrificio in suo onore, e ad un banchetto di festa con Aronne e gli anziani di Israele. Questo grande uomo che è Ietro è anche capace di consigliare Mosè circa l’esercizio della giustizia. Molto semplice il consiglio: non puoi fare tutto tu, fatti aiutare. Che bel consiglio per tutto noi che pensiamo di risolvere tutti i problemi in solitaria perché così si fa più velocemente. Scegliere uomini integri che temono Dio per l’esercizio della giustizia, per alleviare la fatica di Mosè e lui fa proprio così. Bell’esempio di umiltà, di ascolto e di gestione del potere come collaborazione. Grande Mosè…. magari fossimo così umili da chiedere aiuto e collaborazione!

Preghiamo

Per tutti coloro che vogliono fare tutto da soli, il Signore conceda loro la grazia dell’umiltà di saper chiedere aiuto.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Sabato 18 luglio – Esodo 18,1-27   

 

1 Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a sapere quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo, come il Signore aveva fatto uscire Israele dall’Egitto. 2 Allora Ietro prese con sé Zippora, moglie di Mosè, che prima egli aveva rimandata, 3 e insieme i due figli di lei, uno dei quali si chiamava Gherson, perché egli aveva detto: «Sono un emigrato in terra straniera», 4 e l’altro si chiamava Eliezer, perché «Il Dio di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone». 5 Ietro dunque, suocero di Mosè, con i figli e la moglie di lui venne da Mosè nel deserto, dove era accampato, presso la montagna di Dio. 6 Egli fece dire a Mosè: «Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due figli!». 7 Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e lo baciò; poi si informarono l’uno della salute dell’altro ed entrarono sotto la tenda. 8 Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate durante il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. 9 Ietro gioì di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva liberato dalla mano degli Egiziani. 10 Disse Ietro: «Benedetto sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell’Egitto! 11 Ora io so che il Signore è più grande di tutti gli dèi, poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui essi si vantavano». 12 Poi Ietro, suocero di Mosè, offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli anziani d’Israele e fecero un banchetto con il suocero di Mosè davanti a Dio. 13 Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. 14 Allora Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: «Che cos’è questo che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?». 15 Mosè rispose al suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 16 Quando hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l’uno e l’altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi». 17 Il suocero di Mosè gli disse: «Non va bene quello che fai! 18 Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; tu non puoi attendervi da solo. 19 Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu sta’ davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. 20 A loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere. 21 Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 22 Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te. 23 Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua mèta». 24 Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva suggerito. 25 Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 26 Essi giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. 27 Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò al suo paese.

Commento

Dopo battaglie, mormorazioni, grandi imprese e interventi di Dio, ecco un momento di intimità, di tranquillità. Finalmente un incontro sereno. Mosè re – incontra il suocero Ietro.  Probabilmente Mosè riconosce in quest’uomo una figura alta, saggia e quindi uomo a cui chiedere consiglio. Anche il grande viaggio nel deserto ha bisogno di soste per capire che cosa sta succedendo, per capire dove si sta andando a finire e per capire quali scelte fare. È un buon invito per tutto noi al confronto sereno, alla tranquillità. La vita va di corsa, ma abbiamo anche bisogno di sostare presso una tenda e dialogare con una persona saggia. Ietro si presenta nella dignità di un sacerdote pagano. . Dopo l’incontro molto affettuoso descritto ai  Mosè racconta gli avvenimenti che si sono compiuti, e il suo racconto è una grande testimonianza dell’opera di Dio. A questa Ietro reagisce con una gioiosa manifestazione di fede, di riconoscimento della potenza di Dio, sino all’offerta di un sacrificio in suo onore, e ad un banchetto di festa con Aronne e gli anziani di Israele. Questo grande uomo che è Ietro è anche capace di consigliare Mosè circa l’esercizio della giustizia. Molto semplice il consiglio: non puoi fare tutto tu, fatti aiutare. Che bel consiglio per tutto noi che pensiamo di risolvere tutti i problemi in solitaria perché così si fa più velocemente. Scegliere uomini integri che temono Dio per l’esercizio della giustizia, per alleviare la fatica di Mosè e lui fa proprio così. Bell’esempio di umiltà, di ascolto e di gestione del potere come collaborazione. Grande Mosè…. magari fossimo così umili da chiedere aiuto e collaborazione!

Preghiamo

Per tutti coloro che vogliono fare tutto da soli, il Signore conceda loro la grazia dell’umiltà di saper chiedere aiuto.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

2 pensieri su “sabato 18 luglio

  1. elena

    Non si può far tutto da soli. Che fatica! E che presunzione. .. Ben venga allora la pausa come opportunità di ascolto e di apertura a chi come ciascuno di noi, ha molto da fare e molto da offrire. Aiutaci Signore a condividere anche gli impegni più gravosi e complessi. Le persone che ci hai messo al fianco sono grandi doni nel nostro cammino. Insegna ci a chiedere.Buona giornata a tutti. Elena

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  2. silvia coter

    “Ietro gioì di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele”
    Anche questo passo mi ha colpito. Che anche noi Signore sappiamo gioire delle belle cose che capitano agli altri. Fa che il nostro cuore non ceda all’invidia…
    Buona serata!

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