ritorno sulla scena

di | 23 Ottobre 2022

Faccio una serie di cose  poi sento il bisogno di tornare a quella pianta dalle foglie rosse. Non devo fare molta strada. È lì fuori di casa. Non mi sono mai piaciute molto le piante di cachi. Una volta all’agro ci ho fatto anche un volo cercando di prendere dei frutti maturi. Oggi qui a Rosciano ci siamo organizzati e abbiamo un asta con un cestello che raccoglie i cachi. Dal don Roberto avevo una pianta di ciliegie che mi facevano da mediatore naturale. Qui a Rosciano ho i 4 grandi tigli, ma oggi mi soffermo ancora sulla pianta di cachi. Non prendetemi per uno strano, un originale; non ditemi che devo fare altro di più serio nella vita e nemmeno ditemi che questi momenti di sguardo intenso alla natura se li può permettere uno come me che ha tanto buon tempo. Sono attimi per me necessari, che nulla tolgono alla serietà della vita, nulla tolgono al mio lavoro, ma che rendono la mia vita serie o forse bella, o forse allegra. Sono sguardi che hanno una loro dimensione di sacralità. Non penso ad un sacro solo dentro le mura di una chiesa, ma tutto il creato ha una sua sacralità, tutta l’umanità ha una sua sacralità. Vorrei quasi fare  una polemica: ci dicono che dobbiamo rendere sacro il mondo, che dobbiamo vedere la sacralità del mondo, poi quando uno ci prova subito gli dicono che quello non è il sacro perché non è rivestito di Dio. Per me questo angolo è sacro e io ci vedo Dio e così mi piace. Comunque sono lì, guardo la pianta e cerco le foglie rosse. Ed invece ecco un’altra scena: tra i rami arriva il sole. Guardo meglio, la strada che sale dal santuario è illuminata di luce accesa. Le piante attorno portano e riflettono i colori della luce del sole. Tutto è un riflesso dorato. Ma l’oro con tutti il suo luccicare è segno di Dio. Guardo tra i rami e vedo la luce color oro, riflesso di Dio, segno di Dio. Guardo, e con semplice sguardo di bambino dico solo: abbi pietà di me luce color oro, segno di quel Dio che è padre. Abbi pietà di me, tu che sei la luce che filtra tra rami verdi, tra rami secchi con le foglie, senza foglie. Perché questa luce dorata filtra ovunque. ti chiedo di entrare pure nel mio cuore e di illuminare della tua divinità il mio animo. Noi siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, noi siamo stati creati per la luce. Ed io sono un assetato cercatore di luce.

Un pensiero su “ritorno sulla scena

  1. Locatelli Giovanni

    Il sole è come dio anche nei giorni di pioggia lui e li sempre al nostro fianco come il sole sopra le nuvole

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