mercoledì 9 novembre

di | 8 Novembre 2022

Apocalisse 12,13-18

Quando il drago si vide precipitato sulla terra, si mise a perseguitare la donna che aveva partorito il figlio maschio. 14Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, perché volasse nel deserto verso il proprio rifugio, dove viene nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo, lontano dal serpente. 15Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d’acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. 16Ma la terra venne in soccorso alla donna: aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. 17Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. 18E si appostò sulla spiaggia del mare.

Commento

Continua la descrizione di questa lotta tra bene e male. Il drago sembra aumentare la sua potenza di male. Credo che si possa dire questo. A volte quando il male sembra perdere, per rabbia, per disperazione aumenta la sua violenza. Faccio questo esempio. Chi perde in guerra non accetta la sconfitta, ma aumenta la sua violenza, chi perde in guerra promette il male assoluto, il male più grande. Il drago non può accettare la sua sconfitta. Il testo ricorda il viaggio del popolo di Israele nel deserto, dove tale popolo nel cammino è nutrito di mamma, trova le sorgenti d’acqua, il tutto grazie alla mano provvidente di Dio. Sembra sempre che in questo viaggio nel deserto il popolo debba essere sconfitto da una forza più grande di lui, ma alla fine arriva alla terra promessa. Il drago che emerge dall’acqua ricorda il popolo che sta attraversando il mar Rosso inseguito dall’esercito del faraone, il quale viene sommerso dall’acqua del mare. Questo testo è l’evocazione del passaggio del mar rosso, del cammino nel deserto verso la terra promessa. E le ali di aquila che sono date alla donna, sono il simbolo delle ali di misericordia con le quali Dio sostiene il popolo nel deserto, quelle ali di aquila di miserciordia che sostengono tutto il nostro cammino.

Preghiamo

Preghiamo per Paolo

2 pensieri su “mercoledì 9 novembre

  1. Elena

    Tra le tante correnti di dolore, sofferenza, persecuzione, il Signore è sempre pronto a sollevarci, a ridarci speranza e vita nuova.
    Preghiamo per tutti i profughi, affinché il Dio dalle misericordiose ali d’aquila, li sollevi e li porti in rifugi sicuri, in luoghi in cui sia possibile vivere dignitosamente una vita nuova e umana. E apra i nostri cuori.

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  2. sr Alida

    Le ali di misericordia, che bella questa immagine che sovrasta il male… Per Paolo per i malati più compromessi,per i profughi, per le sofferenze che non han via d’uscita preghiamo.

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