tecnicismi

di | 9 Novembre 2022

Mi dicono che le frasi che ho scritto ieri, anzi che riportato ieri sono dei tecnicismi burocratici. E quindi in un certo senso non sono poi così gravi. Sbarchi selettivi e carichi residuali sono parole tecniche e quindi non sono sintomo di nessuna esclusione, di nessuna forma di razzismo o altro simile. È così punto e basta. È il linguaggio della burocrazia, che per sua natura è fredda e incolore. Ma io non ci credo a questa cosa. Può essere freddo quanto vuoi il tecnicismo burocratico, ma una visione delle cose e del mondo  quelle parole l’  hanno data. E la visione è molto semplice e lineare. Ci sono persone che sono scarto e residui, e ce ne sono altre che sono prima scelta. La burocrazia non è solo lenta, ma esprime anche un’idea di fondo, esprime con le sua parole una visione dell’uomo e della vita. Pensate se invece di scarto residuale ci fosse stato una parola del tipo: bellezze da trattare con cura. Cambiava tutto. Qui emerge in maniera chiara quella visione del mondo che non accetta il diverso e che mette in evidenza come chi è diverso da me non merita accoglienza e attenzione.  Cosa possiamo fare? Credo che possiamo muoverci su tre strade, che non sono risolutive, ma che ci aiutano ad andare in una direzione buona, oserei dire evangelica. Sono tre strade classiche, normali, ma a volte il normale ci aiuta meglio che lo straordinario. La prima strada è quella di conoscere. Conoscere bene che cosa succede nel mondo. Sapere come vanno le cose e non invece andare per slogan e luoghi comuni. Sapere, capire anche attraverso letture serie. La seconda strada è fare. Fare piccoli gesti di attenzione, di accoglienza, di inclusione. Fare questi gesti nel nostro quotidiano, nei nostri paesi. La terza cosa: saper denunciare le distorsioni del tipo carichi residuali. Non credo nei gesti eclatanti, quelli alla fine non muovono molto. Sono per la diffusione delle notizie, delle denunce, della proposte in positivo. Una denuncia che è diffusione di notizie e non grida disordinate. Mi pare che il vangelo e la profezia in generale è sempre stato denuncia e annuncio concreto.

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