mercoledì 29 gennaio

di | 28 Gennaio 2025

Ger. 11,1-17

1 Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del SIGNORE:
2 «Ascoltate le parole di questo patto,
e parlate agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme!
3 Di’ loro: “Così parla il SIGNORE, Dio d’Israele:
Maledetto l’uomo che non ascolta le parole di questo patto,
4 che io comandai ai vostri padri
il giorno che li feci uscire dal paese d’Egitto,
dalla fornace di ferro, dicendo:
‘Ascoltate la mia voce e fate tutto quello che vi comanderò,
voi sarete mio popolo
e io sarò vostro Dio,
5 affinché io possa mantenere il giuramento che feci ai vostri padri,
di dar loro un paese dove scorre il latte e il miele’,
come oggi si vede”».
Allora io risposi: «Amen, SIGNORE!»
6 Il SIGNORE mi disse:
«Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda
e per le strade di Gerusalemme, dicendo:
“Ascoltate le parole di questo patto,
e mettetele in pratica!
7 Io infatti ho scongiurato i vostri padri
dal giorno che li feci uscire dal paese d’Egitto
fino a questo giorno,
li ho scongiurati fin dal mattino, dicendo:
‘Ascoltate la mia voce!’
8 Ma essi non l’hanno ascoltata, non hanno prestato orecchio,
e hanno camminato seguendo ciascuno la caparbietà del loro cuore malvagio;
perciò io ho fatto venir su di loro tutto quello che avevo detto in quel patto
che io avevo comandato loro di osservare, e che essi non hanno osservato”».
9 Poi il SIGNORE mi disse:
«Esiste una congiura tra gli uomini di Giuda
e fra gli abitanti di Gerusalemme.
10 Sono tornati alle iniquità dei loro padri antichi,
i quali rifiutarono di ascoltare le mie parole;
sono andati anch’essi dietro ad altri dèi, per servirli;
la casa d’Israele e la casa di Giuda hanno rotto il patto
che io avevo fatto con i loro padri.
11 Perciò, così parla il SIGNORE:
“Ecco, io faccio venir su di loro una calamità,
alla quale non potranno sfuggire.
Essi grideranno a me,
ma io non li ascolterò.
12 Allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme
andranno a gridare agli dèi a cui offrono profumi;
ma essi non li salveranno, nel tempo della calamità!
13 Infatti, o Giuda, tu hai tanti dèi quante sono le tue città;
e quante sono le strade di Gerusalemme,
tanti sono gli altari che avete eretti alla vergogna,
altari per offrir profumi a Baal”.
14 Tu non pregare per questo popolo,
non ti mettere a gridare né a far suppliche per loro;
perché io non li esaudirò
quando grideranno a me a causa della calamità che li avrà colpiti.
15 “Che ha da fare l’amato mio nella mia casa?
Lei ha commesso molte scelleratezze.
Forse che dei voti e della carne consacrata allontaneranno da te la calamità,
perché tu possa rallegrarti?”».
16 Il SIGNORE ti aveva chiamato
Ulivo verdeggiante, adorno di bei frutti.
Al rumore di un gran tumulto, egli vi appicca il fuoco,
e i rami ne sono danneggiati.
17 Il SIGNORE degli eserciti che ti aveva piantato
pronuncia del male contro di te,
a causa della malvagità commessa a loro danno dalla casa d’Israele
e dalla casa di Giuda,
quando hanno provocato la mia ira, offrendo profumi a Baal.

Commento

Il richiamo di Geremia si fa sempre più forte. le denuncie da parte di Dio nascono da un rapporto d’amore tradito. Dio ama il suo popolo e lo supplica in molti modi di cambiare vita, di convertirsi, ma a volte si sente quasi preso in giro dalla doppiezza, dalla falsità. Dio denuncia la religiosità mercantile di chi pensa di comprare i favori di Dio con qualche preghiera e qualche offerta. Dio e Geremia, che è voce di Dio non è come un mercante che mercanteggia per un guadagno e magari anche con furbizia. Dio non si comporta così con il popolo, non ha niente da mercanteggiare, non ha niente di furbo. Dio ama il suo popolo e basta e dona con grazia al suo popolo.  Il popolo non può pensare: tanto Dio è buono e quindi perdona sempre. Dio soffre nel vedere una religiosità che si è trasformata da rapporto d’amore in un rapporto d’interesse. Questo lamento è di una persona che si sente tradita. Ma Dio non viene meno alla sua promessa, Dio non viene meno al suo amore.  Mi sembra questo il dato profondo di questa lamentazione di Geremia dove per lamentazione non intendiamo la lamentela, ma il dolore che diventa supplica nei confronti del popolo.

Preghiamo

Preghiamo per i malati

2 pensieri su “mercoledì 29 gennaio

  1. sr Alida

    Sempre ritorna che necessita vivere con cuore, l’incontro con Dio e il sapersi amati da Lui senza misura, e l’incontro con i fratelli. Signore aiutaci a cogliere il tuo dolore perché non sappiamo spesso scegliere il bene a ascoltare la tua voce sii vicino a tutti i malati e alle intenzioni di ogni cuore. Grazie!

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  2. Elena

    Colgo amore nelle parole di Dio attraverso Geremia. Intrise di dolore, sì, per un patto tradito, ma sempre desiderose, in fondo, della salvezza degli uomini. Dà speranza, questo, senza disattendere dal richiamo duro del profeta. C’è ancora qualche possibilità di riallacciare un rapporto bello con Te, Signore? Quanto siamo disposti a mettere in gioco di noi stessi, e a lasciare? Prego con voi per tutti gli ammalati nel corpo e nell’anima.

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