
Dove trovo la forza di non deludere la speranza? In quali parole sta scritta la capacità di pensare ad una speranza in azione? Non credo che se ne sta scritta in formule precostituite, da leggere periodicamente. Non credo che sta scritta in qualche pagina da studiare bene e poi da ripetere come un buon compito. Libertà, restituzione e riscatto sono parole scritte per dare speranza. Libertà per chi è schiavo e perseguitato. Libertà a chi è stato tolto tutto. Restituzione della terra, della debito, del lavoro, della casa per chi è povero e non ha niente. Riscatto da ogni forma di ingiustizia. Queste mi sembrano buone parole per dare forma e non deludere la speranza. Io credo che c’è ancora dell’altro: dicono che sarà un anno di pellegrinaggi. Io non credo che me ne andrò in grandi pellegrinaggi. È passato il mio tempo dei miei lunghi pellegrinaggi. E magari un giorno ne parlerò anche un po’. Ritengo che un’operazione importante per dare voce alla speranza è una cosa che magari apparirà secondaria rispetto a tutte le altre parole. Io vedo di più un pellegrinaggio che è tempo di raccoglimento interiore. Un pellegrinaggio interiore, meditativo. Prima ancora di liberare, restituire e riscattare devo capire che cosa va liberato, restituito e riscattato. E per fare questo serve un raccoglimento interiore che mi pone nelle condizioni di guardare il mondo e di agire di conseguenza per risarcire questo mondo per tutto quello che ha subito.
Sono d’accordo con te, il pellegrinaggio deve essere prima di tutto interiore per liberarmi dalle mie schiavitù e certezze ed riorientarmi verso la luce di Cristo, forse così potremo migliorare questo mondo ingiusto.