mercoledì 14 giiugno

di | 13 Giugno 2017

home2Matteo  25,14-30                                          

 14 Avverrà infatti come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito 16 colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. 17 Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18 Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. 20 Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. 21 “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. 22 Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. 23 “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. 24 Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. 25 Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. 26 Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29 Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. 30 E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.

Commento

È la parabola forse più conosciuta. È la parabola della responsabilità della vita cristiana. Dio ci offre tutti i suoi doni, a noi il compito di trafficarli, di operare, di darci da fare.  questa è la nostra responsabilità ultima. Il cristiano appartiene alla categoria non dell’ozioso, ma del negoziatore, dell’uomo operoso che traffica i doni ricevuti da Dio. Ho trovato anche queste brevi righe di spiegazioni che mi sembrano interessanti. L’andarsene del padrone e il suo ritornare “dopo molto tempo” dice con efficacia la condizione straordinaria della vita cristiana! Sei pieno del dono di Dio, ma proprio questo ti impegna a gestire in piena responsabilità quello che ti è stato affidato. È come se Dio non ci fosse, non fosse presente, eppure io continuo a trafficare i suoi doni. La parabola ci dice la grande  e meravigliosa responsabilità di chi è stato visitato dal Signore che gli ha affidato il suo tesoro. Tra l’altro è splendido anche il fatto che tale affidamento sia proporzionale alla “capacità di ciascuno”. Anche chi ha ricevuto un solo talento poteva e doveva trafficare i doni di Dio. La sua drammatica colpa sta nell’aver stravolto la meravigliosa responsabilità della fede cogliendo solo quanto questa responsabilità fosse impegnativa. Il credente, infatti, non è solo beneficiario, ma anche corresponsabile. Nel servo dell’un talento la responsabilità si è degradata in paura e quindi nell’occultamento del dono divino, e quindi nella sua vanificazione, nel suo non operare nella vita di chi  aveva avuto l’incarico di farne fiorire la potenzialità.

Preghiamo

Preghiamo per chi ha paura a trafficare i doni di Dio, possa trovare il coraggio necessario.

3 pensieri su “mercoledì 14 giiugno

  1. Sr rita

    Il dono responsabilizza chi lo da è chi lo riceve. Dare un dono significa riconoscere il valore dell’altro. Ricevere il dono significa essere oggetto di amore e di stima. Che tutti possiamo sperimentare questa duplice responsabilità. Prego per una suora brasiliana che sta vivendo un tempo fino prova

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  2. . Elena

    Penso spesso ai doni ricevuti e ad alcune parole che sento dire: risparmiati- non pensare sempre agli altri- non ne vale la pena-perché lo fai….
    Credo fermamente che tutti i doni ricevuti siano da rimettere in gioco, siano da impastare, da trasformare, da far lievitare, come farebbe una qualsiasi persona creativa con quattro ingredienti in cucina. Con quattro o più cose, posso inventare piatti nuovi, ricchi, semplici o elaborati, ma sempre diversi, e far contente molte persone. Colui che si risparmia, in fondo, non partecipa al gioco di Dio, non partecipa alla vita vissuta, non rischia niente perché non dà niente a nessuno. Allora, che vita vive? Signore, dacci il coraggio di osare, di rischiare, di mettere in gioco tutto ciò che hai seminato di buono in noi, affinché lieviti, fecondi e porti frutto abbondante la nostra creatività e la nostra responsabilità nel trafficare i doni che ci hai solo affidato.
    Prego per la sorella brasiliana e per Claudio.

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  3. sr Alida

    Cristiano :uomo operoso che traffica i doni di Dio …Essere fedele nel poco …
    Gestire in piena responsabilità il tesoro ,che ci è affidato …Cogliere l’andarsene del padrone ,come piena fiducia da parte sua ,sapendo che ci è dato trafficare non oltre le nostre forze ….Non è solo impegnativo ,ma anche bello ! Prego per chi ha paura di trafficare i doni ,per la sorella brasiliana,per Claudio per il nipote di sr.Flora ,che il Padre ha chiamato a sè ,poco tempo dopo la mamma ,per la loro famiglia .

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