martedì 28 giugno

di | 27 Giugno 2022

gv. 8,48-59

Gli risposero i Giudei: “Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?”. 49Rispose Gesù: “Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. 50Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. 51In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”. 52Gli dissero allora i Giudei: “Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. 53Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?”. 54Rispose Gesù: “Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, 55e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. 56Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia”. 57Allora i Giudei gli dissero: “Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?”. Rispose loro Gesù: “In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono”. Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Commento

Gesù ha parlato durante tutto il capitolo 8 con i giudei circa la verità  e la menzogna e circa quella paternità legata ad Abramo. E naturalmente la risposta dei giudei non si fa attendere. Abbiamo visto che la prima accusa è quella di essere uno la cui verità viene dal demonio; la seconda accusa che vediamo oggi è quella che dichiara che è un Samaritano, un separato, un pagano, uno che non può avere come padre Abramo, perché i samaritani sono altra stirpe rispetto a giudei. Naturalmente l’accusa è infondata, è solo un pretesto per vedere come reagisce Gesù. Gesù risponde che non è ne un indemoniato, ne un samaritano. Egli è colui che fa la volontà del padre che è Dio, egli è colui che da gloria non a se stesso, ma al Padre. La conclusione del capitolo riporta quell’espressione carica di solennità: in verità, in verità prima che Abramo fosse, io sono. Questo porsi dell’ “Io sono” prima di Abramo lascia intendere come Gesù non solo sia più importante di Abramo, trovandosi prima di lui in ordine di tempo e in senso assoluto, ma come egli sia l’autore e nel contempo il compimento stesso della promessa fatta ad Abramo. Gesù è la pienezza di tutte le promesse antiche. Questo i giudei non possono accettarlo per cui cercano pietre per lapidarlo.

Preghiamo

Preghiamo per  il papà di Lidia

2 pensieri su “martedì 28 giugno

  1. sr Alida

    Più Gesù manifesta la sua unione con il Padre più incredulità trova, più è a favore della vita in tutti i suoi aspetti, più tramando il male contro di Lui, più sembrano gelosi e arrabbiati del bene e dell’amore che vuole per l’umanità. Mi sembra che sia un po’ così anche al giorno d’oggi… Perché siam così contro la vita? Signore abbi pietà di noi. Prego con voi per il papà di Lidia.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.