Esaltazione della Santa Croce – Osea 2, 16 – 17
16 Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. 17 Le renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acòr in porta di speranza. Là canterà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto.
Commento
Ho scelto di mettere solo questi due versetti perché mi sembra una chiave di volta per capire quello che sta succedendo: tutti i tentativi di Osea di “riconquistare” la moglie sembrano naufragare nel nulla. Così è anche per Dio nei confronti di Israele: il popolo, malgrado i tentativi del Signore, rimane sempre lontano da Lui. Ed allora Osea cambia il modo di affrontare il problema: non si tratta di riconquistare, ma di re – innamorarsi vicendevolmente. I due semplici versetti di oggi ci dicono dove sta, secondo Osea , la speranza vera: condurre la moglie nel deserto, cioè nel luogo favorevole all’intimo incontro con lui, e da lui solo ricevere ogni cosa buona, senza contare più né sui propri possessi, né sulla falsa speranza di saziare le proprie bramosie con i doni di altri che non sono l’amore vero. Dio riconduce nel deserto il suo popolo e chiede al suo popolo di riscoprire la vera alleanza. Nel deserto, in questo luogo intimo Dio parla al nostro cuore, come ha fatto nei giorni del viaggio dell’Esodo. È soltanto in questo incontro intimo e personale che si può ricostruire un’alleanza, una nuova fedeltà. Abbiamo visto molte azioni, che sembravano il castigo da parte di Dio per quella donna che è segno del popolo di Israele infedele a Dio, che segue gli idoli. Qui si manifesta la grandezza di Dio perché c’è l’azione più profonda di Osea che attira la donna e parla al suo cuore. Parlare al cuore dell’uomo vuol dire parlare la dove risiede la capacità di amare dell’uomo stesso. È come se Dio conducendoci nel deserto del nostro cuore voglia risvegliare in noi la nostra capacità di amare. In questo modo Israele si risveglia all’amore e alla fedeltà nei confronti di Dio e non lo abbandonerà più. Dio mi porta nel deserto ogni giorno e vuole parlare al mio cuore per farmi ogni giorno re- innamorare di Lui.
Preghiamo
Oggi ricomincia la scuola, preghiamo per tutti coloro che sono chiamati ad affrontare questa meravigliosa ma anche complessa attività.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
“PARLERO’ AL TUO CUORE”. Questo il desiderio di chi ama, la voglia di rivivere l’esalatane esperienza del primo incontro. Non parlerò alla tua mente soltanto, alla tua volontà, ma al tuo cuore:al tuo cuore di marito, di moglie, di fratello, di amico….di persona cui desideriamo annunciare Gesù. Parlare al cuore è toccare la dimensione profonda e intima della persona. E’ far vibrare le dimensioni più sensibili e vulnerabili correndo il rischio del rifiuto, della derisione…ma anche avvicinando la possibilità di un incontro vero, di una riconquista intensa e duratura.
Oggi sono stata chiamata a portare una piccola testimonianza sul mio essere religiosa a circa 200 zelatrici – zelatori del seminario. Una occasione per “riandare” alla bellezza del primo incontro e all’intensità della frequentazione con Gesù nella quotidianità. Grazie, Signore per tutte le volte che parli al mio cuore.
Parlare al cuore con il nulla intorno: il deserto, il silenzio, affinché la parola arrivi giusto al centro dell’essere. Dio si muove così… non ha bisogno del rumore e di gesti eclatanti per sedurre l’animo umano. Si esprime attraverso l’intimo dialogo che attraversa il silenzio. Deserto che è anche prova e resistenza….
Amore che trova il modo di raggiungersi….
Mi unisco alla preghiera per tutti coloro che oggi iniziano il nuovo anno scolastico. Io, da maestra, chiedo i doni della pazienza e della comprensione, della tenacia e della passione. L’amore, quello non manca mai!
Che sia un buon anno per ciascuno!!!
Elena
GRazie Don Sandro per avermi fatto dono proprio oggi di questa Parola e di avermi ricevuto nella meditazione della Parola .Giorno anniversario dell’inizio del cammino di sequela di Gesu’ tra le suore delle poverelle.Una Parola che mi fà tornare volentieri a quei i primi albori.Osea descrive una serie di atti di amore …che mi richiamano quelli del Signore che ha compiuto e compie :l’attirerò,la condurrò ,PARLERO’,renderò ,TRASFORMERO’.. Sempre ha trasformato il vivere in porta, porticina, spiraglio di speranza.Per questo ringrazio il Signore e quanti ha posto sul mio cammino. sr.Alida