la volpe

di | 24 Gennaio 2022

Non mi fermo quasi mai qui a Rosciano fino a tarda sera. Ma ogni tanto mi capita e allora arrivo fino al limite dell’orto, sugli scalini che scendono dalla chiesa parrocchiale fino in fondo alla via Pasinetti. Faccio questo giro perché cerco la volpe. L’anno scorso l’avevo vista in alcune occasioni, alcune serate magiche in cui è comparsa per incanto. Quest’anno niente ancora. L’incontro con la volpe è fugace, rapido. Devi avere fortuna, ti guarda con occhi furbi e attenti, ti scruta un attimo e poi se ne va di corsa. Mi è capitato anche di incrociarla un attimo, mentre attraversava la strada, scendendo da Berbenno, ma con quella volpe non ho potuto parlare, perché l’unica attenzione è stata quella di frenare per non investirla. Con quella di Rosciano qualche parola ho provato a scambiarla. Peccato che quest’anno non l’ho ancora vista. Comunque ecco il dialogo con la mia volpe: “cara volpe come ti chiami?” mi sembrava una cosa bella chiedere il nome. Nessuna risposta da parte della volpe. Forse sono stato indiscreto. Riprovo “come stai” ancora nessuna risposta. Forse è un po’ timida la mia volpe. Altro tentativo “ma stai andando nella tua tana dove tieni i tuoi cuccioli?” ancora silenzio. Alzando un po’ la voce grido “ma sei proprio una volpe impertinente” . perché noi umani perdiamo subito la pazienza se non riceviamo risposte immediate alle nostre domande? E alziamo la voce. Quasi che ad alzare la voce qualcuno è obbligato a rispondere. Cambio tattica e con un po’ di dolcezza dico: “cara volpe dalla bellissima coda rossa che ne dice se intavoliamo un buon dialogo io e te?” magari con qualche complimento per la sua bellezza ce la faccio  a farla parlare. Niente ancora, solo silenzio e basta. Ed è sempre lì che mi guarda in maniera impertinente . E’ come quando vogliamo far parlare i nostri figli che rientrano da scuola o dalla serata con gli amici. Siamo lì pronti all’assalto con le nostre domande che rimangono tutte senza risposta e lui il figlio impertinente (secondo noi) silenzio; le proviamo tutte, dal dialogo, alla scena della vittima dove la vittima siamo noi adulti, al tono di voce alto, alla scena un pò patetica e lui impertinente si ritira in camera. Lasciandoci con un po’ di  rabbia dentro e un po’ di angoscia per quello che può essergli capitato a scuola o in giro con gli amici. E qui le supposizioni vanno a mille. Visto che la volpe non se ne vuole andare, rilancio un tentativo di dialogo: “cara volpe di cui non so il nome e non so perché sei li ferma che non vuoi parlare, io qui ho freddo ed è meglio se mi dici qualcosa in fin dei conti sei un po’ maleducata, io ti sto cercando per aprire un dialogo con te e tu mi guardi furbescamente e non dici niente, dai di qualcosa perché sto perdendo la pazienza e ho i piedi gelati.” Niente da fare nemmeno un cenno, la mia cara volpe mi guarda e se ne va, stanca del mio interrogatorio esasperante fatto a fin di bene. In un attimo si dilegua e per quest’anno non tornerà più. Forse ho capito perché non torna più, perché l’ho esasperata con il mio desiderio di aprire un dialogo a tutti i costi. Guardo il piazzale della chiesa c’è un gruppo di giovani che bevono birra, mi avvicino cerco di aprire un dialogo. In fin dei conti sono bravo a dialogare con i giovani. Rientro un attimo in casa e quando ritorno i giovani non ci sono più. Forse non volevano parlare? Forse gli ho rotto troppo le scatole? Forse volevano stare da soli? O forse che diritto ho io di voler dialogare con tutti? la volpe mi detto solo una cosa: “lasciami tranquilla e in silenzio se mi saprai attendere tornerò ancora e se te ne starai in silenzio io parlerò con te”

Un pensiero su “la volpe

  1. Elena

    Forse potresti provare a dire, molto sottovoce: – Grazie bellissima volpe, perché mi ha permesso di vederti. E già questo è un dono! Non si se ti rivedrò e voglio che tu ti senta libera e stupita per avermi incontrato. Non voglio spaventarti o invadere il tuo spazio ed il tuo tempo, solo, sono felice di averti incontrata! Mi hai fatto proprio un bel dono!-
    Nella vita, alcuni incontri magici e fugaci sono proprio così, un dono! Un dono che può diventare incontro o anche solo sguardo muto e stupito….

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