da lontano

di | 29 Aprile 2024

Guardo l’orto da lontano, non è che ci posso fare molto: acqua freddo, e fango non ci permettono di fare molto. Speriamo giorno dopo giorno in un miglioramento. Guardo le api da lontano, Roberto si avvicina per fare un controllo, ma non si può fare molto.  Freddo e acqua e non poter far niente. Ora il problema non è solo che rischiamo di perdere il miele, ma che addirittura rischiamo di perdere le api per il freddo. Tutto da lontano, guardando  e sperando e attendendo. Penso alla fiducia reciproca, penso all’amicizia e capisco che a volte è bene guardarla da lontano, troppa vicinanza non fa granché bene. Il problema è che io ho perso l’allenamento alla vera vicinanza, ho perso l’arte della reciprocità fiduciosa e amicale buona, bella, autentica. Eppure la lontananza non aiuta sicuramente, non si va molto lontano con una fiducia guardinga, di chi tiene le distanze. Chissà perché confondiamo un po’ i piani. Con il Signore, con gli amici, con la fiducia teniamo la giusta distanza, con le occasioni della vita, quelle ci buttiamo a capofitto. Forse bisognerebbe fare il contrario: con la fiducia in Dio ridurre le distanze, non guardare da lontano il Signore, ma avvicinarmi al lui. Con gli amici, quelli che ti danno il senso di una buona amicizia ridurre le distanze. Con il resto imparare a tenere le distanze. Ricordo un giorno che nell’orto arrivò un tipo che portava soluzioni innovative di ogni tipo per produrre di più nel rispetto dell’ambiente. In tanti si avvicinarono a lui, ridussero la distanza per sentire e praticare queste novità. Io me ne stavo a distanza, guardavo e sorridevo. Arrivò il momento della resa dei conti. Bello il nuovo metodo, bello il tipo che era venuto. C’era un piccolo particolare: tutto andava cambiato e con costi enormi. Si avvicinarono all’orto e semplicemente ripresero il cammino abituale. Così la vita, si accorda fiducia a chi non sai bene chi è e si tiene la distanza da chi, pur non essendo perfetto, sa come muoversi nella vita.

Un pensiero su “da lontano

  1. Sabrina

    La curiosità ci spinge ad avvicinarci alle novità, sta a noi prendere non solo ciò che é utile ma ciò che é compatibile con le nostre esperienze. É l’intreccio di vite che crea progetti, non saremo niente senza il prima e senza immaginare il dopo, non faremo nulla da soli e senza farci ispirare dagli altri, dallo sguardo aperto sul mondo, senza troppa diffidenza.
    Inoltre é tutto più difficile lontano dalla Parola di Gesù che infonde speranza e apre occhi e mente, e talvolta ci fa riconoscere nello sguardo altrui quello di fratelli e figli, allontanando giudizi e tenendo il reciproco scambio.

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