giovedì 20 giugno

di | 19 Giugno 2024

Mc. 11,20-26

27 Andarono di nuovo a Gerusalemme. E mentre egli si aggirava per il tempio, gli si avvicinarono i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: 28 «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farlo?». 29 Ma Gesù disse loro: «Vi farò anch’io una domanda e, se mi risponderete, vi dirò con quale potere lo faccio. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Ed essi discutevano tra sé dicendo: «Se rispondiamo “dal cielo”, dirà: Perché allora non gli avete creduto? 32 Diciamo dunque “dagli uomini”?». Però temevano la folla, perché tutti consideravano Giovanni come un vero profeta. 33 Allora diedero a Gesù questa risposta: «Non sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Commento

Iniziano una serie di attacchi e di controversie che le varie classi sacerdotali lanciano contro Gesù. qui sono gli anziani e i sommo sacerdoti, che sono le classi sacerdotoli più potenti e influenti. È interessante come queste dispute sono lanciate dalle classi sacerdotali e dentro il tempio; infatti, sia i sacerdoti che il tempio non dovrebbero essere luoghi di accusa e di giudizio, ma luoghi di confronto e di pace. il tema è quello sull’autorità di Gesù: con quali autorità fai queste cose. il riferimento è alla cacciata dei mercanti dal tempio. Gesù prende a modello ancora una volta Giovanni Battista. La domanda non è posta in buona fede, la fiducia di cui parlavamo ieri, ma in mala fede, cioè dentro un pensare non retto. Gesù invece rilancia sulla questione: hai pienamente fiducia in Dio Padre, come ha avuto fiducia Giovanni Battista  e lo stesso Gesù? Ha fede in colui che può salvare? Oppure confidi solo in te stesso?  Gesù qui si ferma. Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio questo. a chi non si fida della parola Gesù contrappone non un’altra parola, ma il silenzio e nel silenzio chiede di avere fede.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che stanno iniziando i cre.

2 pensieri su “giovedì 20 giugno

  1. Elena

    Sempre mi colpisce l’ipocrisia: se rispondo così, la mia parola verrà interpretata così, se rispondo colà, la mia risposta darà origine ad altre questioni. Nessuna verità, nessuna sincerità, nessuna buona fede…
    Sono i tentativi di manipolazione a cui Gesù, saggio!, replica con una scelta di silenzio. Nessuna parola detta in malafede merita una risposta, una spiegazione, una giustificazione. La scelta di Gesù è esemplare. A volte noi cadiamo nei tranelli speculativi delle conversazioni. Lui, il Maestro, ci insegna la risposta della scelta e del silenzio.
    Una preghiera per chi cerca parole e silenzi adeguati a non nutrire i conflitti e per i ragazzi dei cre.

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  2. Sabrina

    Gesù come figlio e fratello ci riempie di gioia, ma il Gesù insegnante con i suoi quesiti che non trovano risposta dai saggi mi stupisce sempre. Quante domande senza risposta ognuno di noi uomini pone e cerca di farlo alle autorità, alle persone più erudite, con conoscenza nella materia ma a volte semplicemente ci sono domande che devono essere poste altrove, ai piccoli della terra, al mondo stesso che anche senza uomo e scienza é vissuto milioni di anni. La risposta non sempre sta nella certezza altrui ma nella fede, che spesso é l’unica che ci porta avanti di qualche passo in più rispetto alla nostra piccolezza, fino alla prossima domanda, fino al prossimo dubbio che ci attanaglia.

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