domenica 19 aprile

di | 18 Aprile 2020
I discepoli di Emmaus – Arcabas

domenica della misericordia – Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Commento

Ci sono due dati di questo racconto che ci aiutano a comprendere il significato del brano e in generale della domenica della divina misericordia. Si dice che era sera, la sera di quello stesso giorno, e la sera è il tempo del buio, della paura, della veglia per il malato. È il tempo dell’incertezza. Il secondo dato è che i discepoli stavano a porte chiuse, possiamo dire avevano chiuso il loro cuore e la loro vita. Anche se è sera e le porte sono chiuse Gesù non si rassegna davanti alla paura dei discepoli: attraversa quelle porte che somigliano molto alle porte chiuse dei nostri cuori che non vogliono più correre il rischio di sperare. Entra il Signore risorto con i suoi doni. Il primo dono è la pace: pace a voi… questa è la pienezza della vita, lo shalom biblico, la pace del cuore e del mondo. Abbiamo innanzitutto bisogno di pace nelle nostre vite che non riescono più a immaginare un futuro. Abbiamo bisogno di accogliere prima la pace del Risorto, poi possiamo cominciare a riorganizzare il domani. Il secondo dono è la sua misericordia. Anche se i suoi discepoli lo hanno rinnegato, anche se sono chiusi nel cenacolo, anche se Tommaso fatica a credere, Lui, Gesù non rinuncia a donare la speranza, e lo fa incontrando con il suo cuore pieno di passione l’uomo, proprio là dove la miseria e la paura è più forte. Non ci chiede Gesù la perfezione della fede, la certezza della fede ci chiede invece di consegnare a Lui la nostra paura, la nostra miseria.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che hanno perso delle persone care in questo periodo

Un pensiero su “domenica 19 aprile

  1. sr Alida

    In questo tratto di Risurrezione ci dei doni importanti che il Signore dona ai suoi discepoli impauriti senza coraggio :la pace ,il perdono dei peccati il dono dello Spirito Santo ;mi sento vicina all’incredulità di Tommaso ,ma con cuore riconoscente ripeto con lui “Mio Signore ,e mio Dio ! Aumenta la mia fede ” mi unisco di cuore alla preghiera per quanti in questo periodo hanno perso i loro cari e chi ne stà soffrendo perchè non possono restare vicino a chi di loro è ammalato .

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