Giobbe 34,1-15
1 Eliu prese a dire:
2«Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, dotti, porgetemi l’orecchio,
3perché come l’orecchio distingue le parole
e il palato assapora i cibi,
4così noi esploriamo ciò che è giusto,
indaghiamo tra noi ciò che è bene.
5Giobbe ha detto: «Io sono giusto,
ma Dio mi nega il mio diritto;
6contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga, benché senza colpa».
7Quale uomo è come Giobbe
che beve, come l’acqua, l’insulto,
8che cammina in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
9Infatti egli ha detto: «Non giova all’uomo
essere gradito a Dio».
10Perciò ascoltatemi, voi che siete uomini di senno:
lontano da Dio l’iniquità
e dall’Onnipotente l’ingiustizia!
11Egli infatti ricompensa l’uomo secondo le sue opere,
retribuisce ciascuno secondo la sua condotta.
12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l’Onnipotente non sovverte il diritto!
13Chi mai gli ha affidato la terra?
Chi gli ha assegnato l’universo?
14Se egli pensasse solo a se stesso
e a sé ritraesse il suo spirito e il suo soffio,
15ogni carne morirebbe all’istante
e l’uomo ritornerebbe in polvere.
Commento
Continua il discorso di Eliud. Non cambia registro, ma continua in questa accusa contro Giobbe e i suoi errori. Vi è un noi: noi esploriamo ciò che e giusto. Chi sono questi noi? Eliud fa riferimento ad un circolo di esperti – “tra di noi” – un circolo di buongustai, gente che ha il palato raffinato, è un ambiente di intellettuali assai settari, proprio per motivi ideologici, ma è inevitabile. Eliud dice tra di noi “perché ci intendiamo, ci sintonizziamo dentro a questa ricerca fatta con grandi riferimenti ideali, sentimentali come se noi potessimo riconoscerci dal momento che siamo dotati di uno stesso carisma superiore a quello della gente che si lascia andare e imprigionare dentro alle situazioni negative del mondo. Per noi anche le situazioni negative del mondo diventano ormai una rivelazione della grandezza di Dio e non abbiamo più niente da temere. E’ soltanto necessario e doveroso sottomettersi”. Ecco la tesi di Eliud: noi che abbiamo capito tutto chiediamo a te Giobbe di sottometterti alla volontà di Dio e di accettarla fino in fondo. Ma non è che così che la sacra scrittura intende la volontà di Dio. È ben altra cosa. la volontà di Dio è il bene dell’uomo e di conseguenza la volontà di Dio mi chiede di accettare quello che è bene per la mia vita.
Preghiamo
Preghiamo per Sara
Chi può sapere tutto di ciò che accade delle vite altrui? Chi può conoscere pensieri e sentimenti? A chi consegniamo il nostro cuore, le nostre essenze più intime, profonde e inconfessabili?
Quale arroganza dentro i nostri “saperi”?
Povero Giobbe, poveri tutti noi quando veniamo giudicati da altri uomini…
Accompagno la preghiera per Sarà.
Mentre prego per Sara, invito me stessa a rimanere in umile ascolto della sofferenza dell’altra persona, del mondo che soffre, del morire di Gesù che ci don una nuova vita…