pregare con il carpine

di | 3 Luglio 2021

Il gatto Faraone se ne sta praticamente tutto il giorno sdraiato, cercando zone al fresco. Nel pomeriggio si mette sulla terrazza di Rosciano e se ne sta lì tranquillo in una specie di sonno. Esco lo guardo e vedo che sta sotto dei rami di carpine che fanno un po’ di ombra. Davanti al terrazzo ci sta proprio una pianta di carpine, ol carpen, come si dice in bergamasco. Porto una sedia sul terrazzo e mentre leggo un libro me ne sto all’ombra dei rami del carpine, tranquillo come il gatto Faraone. So che il carpine è una pianta molto forte, dal legno duro che viene utilizzato per fare lavori in legno ed è legna buona per la stufa e il camino. Penso alla giornata che ho davanti a me. Due coppie di amici andranno a celebrare la loro unione. Una coppia con il rito del matrimonio un’altra con l’unione civile in chiesa e poi un momento di preghiera. Sono due storie completamente diverse, talmente diverse che non possono essere messe a confronto. Ma se penso al carpine dal legno solido e duro non posso non pensare a due storie che negli anni si sono chiarite, cercate, consolidate. Sono diventate solide come il carpine. E allora prego per Silvia e Silvia e per Fabrizio e Sara, perchè come il carpine possano rimanere forti nella fedeltà reciproca, e come la durezza del legno di carpine possano sperimentare la fortezza di un amore che ha messo radici in un terreno buono che è la vita e quel Dio che è Padre. Me sto sotto l’ombra del carpine con un libro in mano, i pensieri per la testa e le emozioni nel cuore. Guardo quei rami forti, sono belli, mi dico ad un certo punto. Fanno ombra, sono un buon riparo per tutti. Non è che forse l’amore possibile richiede queste caratteristiche? Bellezza, essere ombra per l’altro, essere riparo per l’altro? Non è solo questione di prendersi cura dell’altro, è un qualcosa di più. Come il carpine decide di ripararmi dal sole cocente in maniera discreta, così l’altro diventa riparo per l’altro. Che ciascuno di noi possa diventare riparo e benedizione per l’altro. Prego per le Silvie, per Sara e Fabrizio, caro carpine mostra a loro come si fa ad essere riparo discreto uno nei confronti dell’altro. Esco dall’immagine del carpine e mi spingo oltre, arrivo alla parola sacra che dice così nel salmo 144

Egli (Dio) è il mio benefattore e la mia fortezza,
il mio alto riparo e il mio liberatore,
il mio scudo, colui nel quale mi rifugio,
che mi rende soggetto il mio popolo.

Care Silvie, caro Fabrizio, cara Sara trovate rifugio in quella fortezza di grazia e di misericordia che è il Signore e sono certo che rimarrete nell’amore reciproco per sempre.

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