venerdì 4 marzo

di | 3 Marzo 2022

gen. 30,25-43

Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Làbano: “Lasciami andare e tornare a casa mia, nella mia terra. 26Dammi le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini, perché possa partire: tu conosci il servizio che ti ho prestato”. 27Gli disse Làbano: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi… Per divinazione ho saputo che il Signore mi ha benedetto per causa tua”. 28E aggiunse: “Fissami il tuo salario e te lo darò”. 29Gli rispose: “Tu stesso sai come ti ho servito e quanto sono cresciuti i tuoi averi per opera mia. 30Perché il poco che avevi prima della mia venuta è aumentato oltre misura, e il Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora, quando lavorerò anch’io per la mia casa?”. 31Riprese Làbano: “Che cosa ti devo dare?”. Giacobbe rispose: “Non mi devi nulla; se tu farai per me quanto ti dico, ritornerò a pascolare il tuo gregge e a custodirlo. 32Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; tu metti da parte ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre: sarà il mio salario. 33In futuro la mia stessa onestà risponderà per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non sarà punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se si troverà presso di me sarà come rubato”. 34Làbano disse: “Bene, sia come tu hai detto!”. 35In quel giorno mise da parte i capri striati e chiazzati e tutte le capre punteggiate e chiazzate, ogni capo che aveva del bianco, e ogni capo di colore scuro tra le pecore. Li affidò ai suoi figli 36e stabilì una distanza di tre giorni di cammino tra sé e Giacobbe, mentre Giacobbe pascolava l’altro bestiame di Làbano. Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano, ne intagliò la corteccia a strisce bianche, mettendo a nudo il bianco dei rami. 38Mise i rami così scortecciati nei canaletti agli abbeveratoi dell’acqua, dove veniva a bere il bestiame, bene in vista per le bestie che andavano in calore quando venivano a bere. 39Così le bestie andarono in calore di fronte ai rami e le capre figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati. 40Quanto alle pecore, Giacobbe le separò e fece sì che le bestie avessero davanti a loro gli animali striati e tutti quelli di colore scuro del gregge di Làbano. E i branchi che si era così formato per sé, non li mise insieme al gregge di Làbano. 41Ogni qualvolta andavano in calore bestie robuste, Giacobbe metteva i rami nei canaletti in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami. 42Quando invece le bestie erano deboli, non li metteva. Così i capi di bestiame deboli erano per Làbano e quelli robusti per Giacobbe. 43Egli si arricchì oltre misura e possedette greggi in grande quantità, schiave e schiavi, cammelli e asini.

Commento

Terminano i 14 anni di servizio che Giacobbe deve a Labano. Oltre che per il suo vagare, Giacobbe si distingue per la sua  furbizia e qui Labano è vittima della sua astuzia: Giacobbe ricorre ad un’abile mossa che gli consente di prendersi le bestie più robuste del gregge lasciando le più deboli al suocero, riuscendo a così ad arricchirsi smisuratamente. Le pagine bibliche che abbiamo percorso sulla figura di Giacobbe hanno fatto venire a galla la complessità, nonché la fragilità della famiglia di Giacobbe, una famiglia segnata dai conflitti, tra fratelli, tra sorelle oppure tra altri membri del clan. Tuttavia, questo susseguirsi di lotte all’interno della stessa famiglia non deve affatto stupirci, poiché Israele non è caduto, come le altre nazioni, nella tentazione di inventarsi un passato glorioso. Israele invece ha preferito raccontare la storia dei suoi antenati senza idealizzarli, senza trasformarli in eroi gloriosi e senza macchia. Le figure bibliche della storia di Israele, dunque, «non appartengono a una classe privilegiata priva di difetti ed errori, ma fanno parte del popolo e vivono i drammi propri dell’esistenza umana.

Preghiamo

Preghiamo per Massimo

2 pensieri su “venerdì 4 marzo

  1. sr Alida

    Il cammino di fede non è di perfetti, il Padre con Gesù operano Redenzione, ma Signore aumenta la mia fede, aiuta i miei errori, e aiuta la pace che sembra non arrivare, preghiamo per Massimo.

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  2. Elena

    Sì, è complessa la vita degli uomini. Ci sono nodi, ostacoli, relazioni subdole, intrighi, furberie. Ci sono fragilità e bellezze, cose limpide e cose oscure. Mi sembra di capire che gli esseri umani, nei tempi che da sempre si dipanano, sono gli stessi: forti e fragili, limpidi e oscuri, capaci delle cose più grandi e delle peggiori meschinità. Sono, appunto, esseri umani. Non basta l’incontro col divino a renderci migliori. Forse occorre una volontà di cambiamento del cuore, una totale aderenza, un perdono, un lasciare ciò che eravamo. Però, in ogni storia umana, sento che è la grazia di Dio, ciò che serve per realizzare il Suo progetto per noi. Da soli siamo soli esseri umani.
    Prego per Massimo e per Bruna, nel giorno del suo compleanno.

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