triade

di | 12 Febbraio 2022

Ancora incontri, ancora ascolto e ancora fiducia. Mi piacciono questi incontri; non sono bravo, ma so che ascoltare è importante. E quando si ascolta il cuore si dilata, le parole incominciano a fluire, le storie vengono narrate e alla fine si sente il dolore e la bellezza della vita. uno potrebbe dire: tutto qua. Mi son sentito dire che non abbiamo bisogno di ascolto, ma di esperti che ci danno una direzione, che ci offrono regole, che sanno indirizzare nella vita. Io sono convinto in parte di questa questione, sono invece convinto che tutto parte da un buon ascolto. Anche l’esperto deve saper ascoltare. È così anche con la fede in Dio. Non serve un esperto che ti convince, un testimone che sa metterti nel cuore la passione per Dio e l’uomo. Serve invece la capacità di ascoltare profondamente. C’è una cosa, un atteggiamento fondamentale in questo atto di ascolto. Quando le relazioni si fanno serie, importanti, determinanti, non si può semplicemente stare uno di fronte all’altro senza un terzo che sta lì tra i due. Il rischio è che i due impattino in un non ascolto. Allora serve un terzo. quando ci si ascolta in gruppo c’è un terzo che media. Quando ci si ascolta in famiglia a volte è meglio che ci sia un terzo, terzo tra genitori e figli. Nella relazione ci sono io che ho fiducia in te, ci sei tu di cui mi fido, e c’è un terzo che si pone tra noi due come garante o testimone, o mediatore. È  così nella nostra fede dove le persone implicate sono tre: padre figlio e spirito Santo. Il padre genera la vita, il figlio coglie quella vita e la vive, lo spirito santo è il terzo che favorisce l’ascolto tra padre e figlio e favorisce la relazione tra i due. C’è un salmo nella bibbia che riassume bene questa idea. Dice così: «Tu che abiti negli atri dell’Altissimo, che passi la notte all’ombra dell’Onnipotente. Dì al Signore: “Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio in cui confido”» è un dialogo a tre: tra il protagonista del Salmo (che forse stava passando la notte in un tempio in attesa di un oracolo in sogno), il suo Dio e un terzo che gli insegna la fiducia-fede. La fede biblica ha essenzialmente una natura ternaria. La fede biblica ha bisogno sempre di un terzo per attivare la piena fiducia. Vi lascio un ultimo esempio. Quando Gesù muore in croce dice: padre perdona loro perché non sanno quello che fanno. Qui si è in 3: la folla che non sa quello che fa, Gesù che vuole perdonare e grida al Padre di aiutarlo, quasi di perdonare al suo posto (padre perdona loro) e poi il padre che interviene come terzo che aiuta, sorregge e perdona insieme con il figlio. Si, la nostra fiducia in Dio è trinitaria, ma non per un dogma, ma per la necessità di un terzo che media tra noi e Dio. Non so se oso troppo ma io ho scoperto questo terzo tra me e Dio nella parola e nell’umanità.

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