lunedì 6 maggio

di | 5 Maggio 2024

Lunedì 6 maggio ’24 – Mc. 4,30-34

30 Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31 Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; 32 ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra». 33 Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. 34 Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.

Commento

Questa parabola corre il rischio di mettere in atto un’interpretazione che non mi piace molto. È un interpretazione di una speranza fuori luogo. Riassumo così tale interpretazione che ci porta fuori strada. Tu semina che vedrai che qualcosa cresce. Non mi piace questa spiegazione. Mi muovo invece per un’altra strada. La lode alla piccolezza. Un seme piccolissimo che fa cose grandi. Addirittura è il più piccolo di tutti i semi. Dove c’è un dono eccessivo, dove c’è anche solo un piccolo elogio della gratuità della vita, lì i risultati finali sono grandiosi. Tra ciò che viene seminato e ciò che succede alla fine c’è una sproporzione enorme. Questo è il senso della parabola. Il regno dei cieli non è solo seme. Ma è relazione tra il seme, la crescita e il risultato finale. Noi dobbiamo tenere presenti questi tre elementi. Faccio un esempio per far capire. Semino il piccolissimo seme della pace, in un terreno che sembra solo terreno cattivo. Ci sarà un angolo in quel terreno dove il seme può spuntare. E allora a questo punto devo curare la crescita e vedrò un  grande albero. C’è un piccolo particolare: noi non siamo i padroni del terreno, del seme, della crescita e del risultato finale, perché tutto è consegnato nelle mani di Dio Padre, ma nemmeno lui ne è il padrone. Lui ridona a tutti noi quel seme in termini di grazia e di dono.

Preghiamo

Preghiamo per Angelo

2 pensieri su “lunedì 6 maggio

  1. Elena

    Piccoli, piccolissimi semi diventano grandi alberi fruttuosi…
    Il Signore è un grande agricoltore, penso! Ha uno sguardo che comprende tutto: il semino minuscolo, le polveri di terre improbabili, le cure approssimative e incostanti, aria, acqua sole capricciosi. Eppure, il Suo sguardo basta alla crescita di questa pianta e ne moltiplica la bellezza e la generatività. Grande e sapiente agricoltore, è il Signore nelle nostre vite. E poi, della pagina odierna, mi piace questa intimità di Gesù con i suoi. Spiegava loro ogni cosa in privato. Chissà quante le domande, le richieste, gli stupori, le espressioni di chi finalmente ha fatto entrare in sé il senso più profondo di ogni parola e parabola. Agricoltore paziente, il Signore…
    Una preghiera per Angelo e per Valeria.

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  2. sr Alida

    Seme crescita, risultato, sono molto belle queste riflessioni sul seme, e anche a me piace pensarle così e condivido il bel modo di averle espresse. Se rimaniamo con Gesù come nella Parola di ieri… Oltre che vedere la bellezza e l’importanza delle piccole cose, scopriamo quanto è grande il Suo dono della vita. Mi unisco alla preghiera per le persone di oggi e per la desiderata pace.

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