solita routine

Leggo da un libro che mi è stato regalato: la solita routine cultuale. Giovanni Battista che era figlio del sacerdote Zaccaria e che era destinato al culto del tempio, se ne va nel deserto per fuggire alla solita routine del culto del tempio. Una scelta di rottura con la famiglia e con il tempio di Gerusalemme. Ma poi leggo anche in un salmo: diano lode al suo nome con danze, perché il Signore ama il suo popolo. Riesco a leggere un po’ di più del solito perché mi sono capitate per caso qualche ora libere dal mio solito correre. Quando mi trovo in questa condizione di solito mi invento qualcosa di nuovo da fare. Ieri ho deciso che mi fermavo a leggere e a stare un po’ con il Signore. ed ecco la grande contraddizione: fuggire dalla ritualità vuota del tempio e della vita e cercare qualcosa di nuovo di radicalmente nuovo, di affascinante, oppure continuare a lodare e cantare la stessa melodia che sarà anche danza, ma è sempre la stessa melodia. Un bel dilemma che mi prende ogni tanto. Un bel dilemma che si conclude con un: ma dai rimani nella sicurezza di sempre, sarà anche tutto monotono, ma è come un canto che mi regala sicurezza, perché inventarsi cose nuove? Stai tranquillo e non ti agitare come ha fatto Giovanni Battista che se ne andato dal tempio e dalla sua casa per cercare spazi nel deserto. Stai tranquillo insomma, rimani nel tuo piccolo mondo e non ti agitare, danza la canzone che hai imparato per bene. Ci provo io a stare tranquillo, ma non ci riesco proprio, alla fine devo lasciare la solita routine cultuale e cercare vie nel deserto. E allora parto con poca roba e senza casa e mi metto in cammino. Sapete che cosa incontro? un Dio che mi chiede di lodare il suo nome con danze, ma non è il solito Dio, è continua novità, non è la solita routine cultuale, ma è rinnovamento continuo. Mi sa che aveva ragione Giovanni battista