sera

di | 13 Marzo 2024

Non mi soffermo sulla questione cena, ma grazie a tutti coloro che mi ospitano e che mi fanno sentire un po’ meno solo. Ogni tanto però ci sto anche da solo a cena e non mi dispiace. E così mentre il pranzo è più movimentato, la cena ha il tono della tranquillità, un po’ più tranquilla. E poi viene la sera. Ci sono come due opzioni sempre in agguato per la sera. La sera delle non riunioni, del tempo libero, della tranquillità. Questa è quella che apprezzo di più. E poi l’opzione sera riunioni. Non è che è quella che apprezzo di meno, so che c’è anche, un dopo cena di impegno e lo affronto spero al meglio. Certo non reggo più le riunioni fiume che non finiscono mai, soprattutto non reggo più quel genere di riunioni che mi sembrano lunghi monologhi inconcludenti, ma che per il relatore del monologo sembrano molto interessanti e siccome all’uomo del monologo infinito non posso farci molto io mi prendo la libertà di alzarmi e andare. Ma veniamo alle serate senza riunioni. Non ho la televisione e quindi a parte qualche film su rai play o su Disney plus per il resto cerco di leggere o  di concludere in silenzio della giornata. Nella sera tranquilla, con il gatto faraone che si accuccia vicino o addirittura addosso, io vado alla ricerca dei miei pezzi di vita e di sentimenti smarriti per la strada della giornata. Cerco, per quanto posso, di riannodare i fili di un gomitolo che, se alla mattina sembra ben chiaro, alla sera è una confusione totale. Cerco la mia anima smarrita nelle mille cose da fare. Sotto il sole si corre e si cammina, si lavora e si incontra, ma la sera ci si ferma e si ascolta l’immenso respiro del cielo oramai buio e senza sole. la sera c’è un salmodiare che non annuncia il giorno e il sole, ma che raccoglie la vita in attesa del sonno notturno (se arriva),un salmodiare che è un affidamento del tempo e dell’umanità. ho trovato scritto nei diari di don Bepo che la notte più o meno diceva questa preghiera: adesso io vado a dormire, ora tocca a Te, Signore, custodire questa casa e chi ci abita, fino al mattino

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