giovedì 9 maggio

di | 8 Maggio 2024

Mc. 5,21-43

21 Essendo passato di nuovo Gesù all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. 22 Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi 23 e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». 24 Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. 25 Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia 26 e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, 27 udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: 28 «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». 29 E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male.30 Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». 31 I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». 32 Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33 E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34 Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». 35 Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36 Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». 37 E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38 Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. 39 Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40 Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. 41 Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». 42 Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43 Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.

Commento

Il testo è lungo e mette insieme due miracoli diversi tra loro. Si tratta di una donna che aveva perdite di sangue e di una bambina morta. Anche in questo caso il testo è denso di mille significati. Io sottolineo un aspetto per ciascuno dei miracoli. Per quanto riguarda la questione della donna si dice che tale persona ha fatto di tutto per toccare il mantello del Signore, ma Gesù si accorge della potenza che era uscita da Lui. ci vuole la corta vicinanza della relazione per guarire a volte. questa corta vicinanza può essere un male a volte, ma a volte diventa guarigione. L’umanesimo biblico ha sempre pensato che dalle mani dal corpo e dalle parole può passare il male, ma ha sempre ritenuto che sempre da mani, corpo e da parole può passare anche la vita. Mani che accarezzano, consolano, abbracciano, lavano e asciugano lacrime. E poi del secondo miracolo metto in evidenza la bellissima parola talita kum. Una delle poche parole in lingua aramaica, la lingua di Gesù che stannonel vangelo e che significa: fanciulla dico a te Alzati. Forse un giorno anche noi avremo bisogno di una parola come questa: alzati, riprendi a vivere e mangia. Magari proprio di questi tempi vorremmo sentire su di noi proprio questa parola : fanciulla dico a te alzati, oppure potremmo donare ad altri tale parola.

Preghiamo

Preghiamo per chi oggi fatica nella vita per tanto motivi diversi

2 pensieri su “giovedì 9 maggio

  1. sr Alida

    Ogni giorno toccare attraverso la Sua Parola un pezzetto del suo mantello fa bene… Sempre avverto il bisogno di guarigione se non fisica interiore… Con una giusta vicinanza a Gesù, e con una giusta vicinanza alle altre persone e non è facile questo, perché essere vicini vuol dire tante cose, espressioni di vita, relazioni a volte molto discrete… Alzati può essere una parola che ci riguarda ogni giorno o per un motivo o per un altro, può essere anche un RICORDATI…. Per chi fa più fatica nella vita per vari motivi preghiamo.

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  2. Elena

    Incontri bellissimi, questi , col Signore Gesù. Fede assoluta, cieca e sorda a tutto ciò che distrae, a tutto ciò che fa male. Fede in questo Gesù che parla, che genera vita, che riporta la vita. Sono incontri di persone disperate, cui non resta che chiedere al Figlio di Dio che la situazione cambi. In Lui confidano, in Lui trovano consolazione, dolcezza, salvezza, vita! Sono incontri commoventi… perché commovente è l’accoglienza, la compassione, la tenerezza di Gesù che cerca chi lo ha toccato, che prende la mano della bambina e le sussurra parole di vita, restituendola ai suoi. Gesù si muove verso la nostra disperazione e il nostro grido non resta inascoltato. Poi, ne sono certa, è Lui che sa come sanarci e come guarire il nostro male.
    Prego con voi per chi vive in fatica, nel dolore, nella disperazione.

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