sabato 12 marzo

di | 11 Marzo 2022

gen. 34.1-31

1 Dina, la figlia che Lia aveva partorito a Giacobbe, uscì a vedere le ragazze del posto. 2Ma la notò Sichem, figlio di Camor l’Eveo, principe di quel territorio, la rapì e si coricò con lei facendole violenza. 3Ma poi egli rimase legato a Dina, figlia di Giacobbe; s’innamorò della giovane e le rivolse parole di conforto. 4Quindi disse a Camor, suo padre: “Prendimi in moglie questa ragazza”. 5Intanto Giacobbe aveva saputo che quello aveva disonorato sua figlia Dina, ma i suoi figli erano in campagna con il suo bestiame, e Giacobbe tacque fino al loro arrivo. 6Venne dunque Camor, padre di Sichem, da Giacobbe per parlare con lui. 7Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla campagna, sentito l’accaduto, ne furono addolorati e s’indignarono molto, perché quegli, coricandosi con la figlia di Giacobbe, aveva commesso un’infamia in Israele: così non si doveva fare! 8Camor disse loro: “Sichem, mio figlio, è innamorato della vostra figlia; vi prego, dategliela in moglie! 9Anzi, imparentatevi con noi: voi darete a noi le vostre figlie e vi prenderete per voi le nostre figlie. 10Abiterete con noi e la terra sarà a vostra disposizione; potrete risiedervi, percorrerla in lungo e in largo e acquistare proprietà”. 11Sichem disse al padre e ai fratelli di lei: “Possa io trovare grazia agli occhi vostri; vi darò quel che mi direte. 12Alzate pure molto a mio carico il prezzo nuziale e il valore del dono; vi darò quanto mi chiederete, ma concedetemi la giovane in moglie!”. 13Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor e parlarono con inganno, poiché quegli aveva disonorato la loro sorella Dina. Dissero loro: “Non possiamo fare questo, dare la nostra sorella a un uomo non circonciso, perché ciò sarebbe un disonore per noi. 15Acconsentiremo alla vostra richiesta solo a questa condizione: diventare come noi, circoncidendo ogni vostro maschio. 16In tal caso noi vi daremo le nostre figlie e ci prenderemo le vostre, abiteremo con voi e diventeremo un solo popolo. 17Ma se voi non ci ascoltate a proposito della nostra circoncisione, prenderemo la nostra ragazza e ce ne andremo”. 18Le loro parole piacquero a Camor e a Sichem, figlio di Camor. 19Il giovane non indugiò a eseguire la cosa, perché amava la figlia di Giacobbe; d’altra parte era il più onorato di tutto il casato di suo padre. Vennero dunque Camor e il figlio Sichem alla porta della loro città e parlarono agli uomini della città: 21“Questi uomini sono gente pacifica con noi: abitino pure con noi nel territorio e lo percorrano in lungo e in largo; esso è molto ampio per loro in ogni direzione. Noi potremo prendere in moglie le loro figlie e potremo dare loro le nostre. 22Ma questi uomini a una condizione acconsentiranno ad abitare con noi, per diventare un unico popolo: se noi circoncidiamo ogni nostro maschio come loro stessi sono circoncisi. 23I loro armenti, la loro ricchezza e tutto il loro bestiame non diverranno forse nostri? Accontentiamoli dunque, e possano abitare con noi!”. 24Quanti si radunavano alla porta della sua città ascoltarono Camor e il figlio Sichem: tutti i maschi, quanti si radunavano alla porta della città, si fecero circoncidere. 25Ma il terzo giorno, quand’essi erano sofferenti, i due figli di Giacobbe, Simeone e Levi, i fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada, entrarono indisturbati nella città e uccisero tutti i maschi. 26Passarono così a fil di spada Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di Sichem e si allontanarono. 27I figli di Giacobbe si buttarono sui cadaveri e saccheggiarono la città, perché quelli avevano disonorato la loro sorella. 28Presero le loro greggi e i loro armenti, i loro asini e quanto era nella città e nella campagna. 29Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini e le loro donne e saccheggiarono quanto era nelle case. 30Allora Giacobbe disse a Simeone e a Levi: “Voi mi avete rovinato, rendendomi odioso agli abitanti della regione, ai Cananei e ai Perizziti. Io ho solo pochi uomini; se essi si raduneranno contro di me, mi vinceranno e io sarò annientato con la mia casa”. 31Risposero: “Si tratta forse la nostra sorella come una prostituta?”.

Commento

Dopo una pagina bella, ecco un’altra pagina carica di violenza e di inganni. Sembra che per la pace non c’è mai spazio, o solo piccoli sprazzi di luce. Una cosa voglia sottolineare di questo testo. Nel testo sono riportate le parole e gli atti di numerosi uomini, ma non le parole e gli atti di lei, di Dina, della vittima. L’assenza della giovane donna è la prima evidenza del testo,l’altra è il silenzio di Dio, che non viene nominato. In questo racconto, nel silenzio di Dina e su di lei, la punizione sarà terribile, e terrà conto soltanto del desiderio di vendetta dei fratelli .Il brano si conclude con le loro parole: “ nostra sorella non poteva essere trattata come una prostituta” L’onore da difendere non è della donna, è del clan
maschile. Ma la parola sacra riesce ad introdurre in questa storia terribile come dei passaggi particolari e inaspettati, quasi a riscatto e risarcimento di questa storia terribile. È come se ci fossero indizi per altre storie possibili. Questa è la grandezza della bibbia. Rintracciare storie possibili dentro la violenza degli uomini. Sichem sembra innamorarsi della ragazza Per trasformare la violenza in possibilità di relazione Sichem chiede aiuto al padre e i due vecchi, Giacobbe e Camor, ai quali l’età aveva forse data saggezza e insegnato ad accettare la vita come amore e non prevaricazione, ci provano, ma sappiamo quanto è difficile la via della riconciliazione dopo la violenza.

Preghiamo

Preghiamo per tutte le donne.

3 pensieri su “sabato 12 marzo

  1. Elena

    Pagina dolorosa e quanto mai attuale. Pagina intrisa di un maschile che non giustifico e che non giudico, non sta a me, ma che leggo nelle mille storie di donne di tutti i tempi, di tutte le occupazioni, di tutte le violenze. Le donne senza parole, offese, contese, oggetto di bruttura e violenza , di interessi e di scambi, non sono forse sulle pagine di ogni storia e di ogni guerra? E il dolore spesso rende muti, come la storia che non riesce ad esprimere quanto grande sia un dolore. Voci che si spengono, volti che si spengono, vite che si spengono. E non c’è riparazione o vendetta che possa cancellare ciò che è stato. Solo si può andare avanti cercando di superare, o morirne.

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  2. sr Alida

    Anche questa volta, in questo tratto vi è la realtà del nostro tempo espressa così bene nei commenti che condivido…. Pregando per tutte le donne…

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  3. Marika

    Preghiamo in particolare per tutte quelle donne nelle quali ora più che mai ci riconosciamo. Che il Signore dia loro la forza di resistere per dare una speranza al futuro dei loro figli. Preghiamo anche per tutte coloro che hanno gia’ abbandonato la speranza e la vita. 🙏❤🌷

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