rincorsa

di | 3 Maggio 2020

Ieri ho rincorso tutta la giornata. E mi è sembrato di essere tornato ai vecchi tempi. Quando dovevo rincorrere tutto perché sempre in ritardo. Ho cominciato con la messa del papa alle 7, rincorsa per non arrivare tardi. Poi la rincorsa nell’orto per riuscire a fare tre cose sensate. La riconcorsa alle api che sciamavano qua e là, da una pianta all’altra, ma alla fine ci sono riuscito. Rincorsa alla connessione internet per una video conferenza, si vede che anche il mio pc è stanco di video conferenze e simili. Ricorsa a sistemare e rispondere a tutti messaggi del giorno. Volevo vedere un vecchio concerto della Mannoia, ma rincorsa per finire quello che mi era rimasto indietro. Avevo programmato la giornata in un certo modo ed invece è andata in tutt’altro modo. Ed era un sabato!!  Mi sono come spaventato…non sarò già tornato alla normalità della mia vita, quando rincorrevo tutto e tutti? Quando rincorro così le cose, mi confondo negli appuntamenti, inizio una cosa, ma non la finisco e per necessità ne inizio un’altra. Poi mi confondo nei messaggi, ma soprattutto non ho il tempo per approfondire e quindi scrivo velocemente e semplicemente grazie… leggo e mi piace leggere, ma quando rincorro la vita così, leggo di corsa, a pezzetti. Insomma la rincorsa mi impedisce di andare in profondità della vita e delle relazioni. È vero dopo una giornata come quella di ieri, mi sono spaventato, perché se ricomincio così è finita. Questo riguarda l’organizzazione, il fare, ma quando si rincorrono le persone? Questo è peggio ancora. Si rincorrono le persone per avere una risposta, per avere un po’ di affetto, di amicizia, per non rimanere soli, a volte si rincorrono le persone per interesse. Oggi ho letto due righe di commento alla regola di Bose da parte  di Luciano Manicardi dove si dice  “Rimani nella tua cella e la cella ti insegnerà ogni cosa”. Vivere la cella con coscienza e serietà aiuta l’integrazione personale e la vita spirituale di ciascuno, come anche la vita comune e la qualità delle relazioni che ciascuno vive. La cella come segno e simbolo dell’integrazione della vita interiore e esteriore. Ma che fatica!! Don Roberto diceva che noi andiamo sempre di corsa come dei folli, e ci chiedeva in queste corse di conservare il tratto dell’umanità e della tenerezza. Io so che tornerò a correre e a rincorre, ma mi impegnerò a conservare quella cella che è la mia vita interiore, mi impegnerò a conservare il tratto dell’umanità e della tenerezza.

2 pensieri su “rincorsa

  1. Anonimo

    Il pezzo più difficile è imparare a rispondere di no a chi chiede e sai che ha bisogno, e che tu potresti essere un sostegno…

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  2. sr Alida

    Spesso la superficie ,mi porta via l’essenziale che desidero tanto ,anche senza correre troppo ….Rimanere nella propria cella ,nelle relazioni ,nei gesti da compiere,nell’ascolto della Parola ,difficile ….ma è importante ,,,bello il pensiero di Manicardi…

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