Osea 13,1-11
1 Quando Efraim parlava, incuteva terrore, era un principe in Israele. Ma si è reso colpevole con Baal ed è decaduto. 2 Tuttavia continuano a peccare e con il loro argento si sono fatti statue fuse, idoli di loro invenzione, tutti lavori di artigiani. Dicono: “Offri loro sacrifici” e mandano baci ai vitelli. 3 Perciò saranno come nube del mattino, come rugiada che all’alba svanisce, come pula lanciata lontano dall’aia, come fumo che esce dalla finestra. 4 Eppure io sono il Signore tuo Dio fin dal paese d’Egitto, non devi conoscere altro Dio fuori di me, non c’è salvatore fuori di me. 5 Io ti ho protetto nel deserto, in quell’arida terra. 6 Nel loro pascolo si sono saziati, si sono saziati e il loro cuore si è inorgoglito, per questo mi hanno dimenticato.7 Perciò io sarò per loro come un leone, come un leopardo li spierò per la via, 8 li assalirò come un’orsa privata dei figli, spezzerò l’involucro del loro cuore, li divorerò come una leonessa; li sbraneranno le bestie selvatiche. 9 Io ti distruggerò, Israele, e chi potrà venirti in aiuto? 10 Dov’è ora il tuo re, che ti possa salvare? Dove sono i capi in tutte le tue città e i governanti di cui dicevi: “Dammi un re e dei capi”.11 Ti ho dato un re nella mia ira e con sdegno te lo riprendo.
Commento
Le vicende storiche di questo popolo si intrecciano in momenti di grandezza, di decadenza e di paura. Come del resto questo è il percorso di tutti i popoli. L’interpretazione che ne fa il profeta è sempre fatta con lo sguardo rivolto all’alleanza. La fedeltà all’alleanza produce nel popolo effetti positivi, l’infedeltà effetti negativi. Eppure dice il versetto 4 io sono Dio. Dio non cede e non accetta di perdere la sua gente, e la cerca “finché non la trova” E tutta la storia del suo popolo lo afferma e lo conferma. il v.6 ancora una volta ci ricorda che il “fallimento” della relazione che Dio ha stabilito con la sua gente non è dovuto alla difficoltà che Israele incontra – che anzi le prove sono state sempre altrettante prove della potenza amante e della volontà di salvezza del Signore – ma, al contrario, al suo orgoglio e alla sua dimenticanza del bene ricevuto. Per questo Dio non cede! Non lascia che il suo popolo si perda nel nulla del male e della morte, ma si pone alla sua ricerca. Come un animale da preda, secondo i vv.7-9, spierà i suoi figli, li assalirà, spezzerà loro il cuore, li sbranerà e li divorerà, li distruggerà, e nessuno potrà venire loro “in aiuto”! Questa è la prepotenza persecutoria e la determinazione violenta della misericordia di Dio. ma proprio questa determinazione di Dio non mi ha consentito di perdermi!
Preghiamo
Preghiamo per tutti i giovani impegnati come volontari nelle missioni.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Questa continua alternanza di speranze misericordiose e minacce terribili foriere di distruzione e morte non è forse la stessa continua alternanza dei nostri momenti buoni e di quelli meno buoni? Un tempo per essere retti, saggi, fedeli ed un tempo in cui siamo confusi, arrabbiati, ipocriti…. con Dio e con il mondo?
La Parola del profeta Osea mi pare come un grande gioco di specchi in cui rimbalza il nostro essere umano fragile e desideroso, nello stesso tempo, di bellezza e pienezza. Al centro, la vicenda, la storia di un popolo, che è poi la nostra stessa storia, e sopra tutto e sopra tutti, Dio. La sua forza, a volte spaventosa ( e lì davvero faccio fatica a riconoscere il Dio in cui credo), e la sua pazienza sempre pronta a porgere un appiglio, una speranza, un riscatto alla nostra pochezza. La via esiste, è segnata, ma occorre uscire dallo stato di confusione in cui ci si trova, per scorgere la luce.
Dacci, Padre, la sensibilità e la finezza del pensiero perché ti riconosciamo nel tuo immenso Amore!
Vorrei pregare per gli anziani soli che sentono inutile la loro esistenza e si intristiscono ogni giorno di più….
Elena
Oggi accolgo la Parola per quello che è, anche se sembra alquanto complessa. Preghiamo per il Sinodo. Preghiamo per le tragedie familiari che succedono anche qui nella nostra città: ieri un uomo ubriaco ha ammazzato la moglie col coltello. Settimana scorsa il papà di una nostra bambina è stato ferito gravemente col coltello da un drogato. Che ci sia una rinascita di umanità tra le relazioni domestiche.
Mi vien da pensare:ciò ,che non dò con amore a Dio ,Egli se lo riprende,in altro modo ,Lui dirige al bene ciò noi roviniamo ,attaverso vicende sofferte ,che noi spesso ci procuriamo ,pur sapendo di aver a portata di mano un tesoro,torniamo sempre a cisterne screpolate ,che fan perdere ciò ,che conta.E’ imprevedibile il Suo intervento ,quanto appropriato al bene del singolo e del popolo.Dato ,che non vuole perdere nessuno dei Suoi figli,interviene con schiettezza e determinazione …come dice don Sandro..”potenza amante della volontà di salvezza di Dio”posso comprendere che Dio ci vuole bene a tutti i costi..Donami fede e umiltà per comprendere e imparare dal Tuo amore di Padre. Per il Papa,il sinodo sulla famiglia per tutte le intenzioni di oggi ,prego.