martedì 6 ottobre

di | 5 Ottobre 2015

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Osea 13,1-11                                                                                            

1 Quando Efraim parlava, incuteva terrore, era un principe in Israele. Ma si è reso colpevole con Baal ed è decaduto. 2 Tuttavia continuano a peccare e con il loro argento si sono fatti statue fuse, idoli di loro invenzione, tutti lavori di artigiani. Dicono: “Offri loro sacrifici” e mandano baci ai vitelli. 3 Perciò saranno come nube del mattino, come rugiada che all’alba svanisce, come pula lanciata lontano dall’aia, come fumo che esce dalla finestra. 4 Eppure io sono il Signore tuo Dio fin dal paese d’Egitto, non devi conoscere altro Dio fuori di me, non c’è salvatore fuori di me. 5 Io ti ho protetto nel deserto, in quell’arida terra. 6 Nel loro pascolo si sono saziati, si sono saziati e il loro cuore si è inorgoglito, per questo mi hanno dimenticato.7 Perciò io sarò per loro come un leone, come un leopardo li spierò per la via, 8 li assalirò come un’orsa privata dei figli, spezzerò l’involucro del loro cuore, li divorerò come una leonessa; li sbraneranno le bestie selvatiche. 9 Io ti distruggerò, Israele, e chi potrà venirti in aiuto? 10 Dov’è ora il tuo re, che ti possa salvare? Dove sono i capi in tutte le tue città e i governanti di cui dicevi: “Dammi un re e dei capi”.11 Ti ho dato un re nella mia ira e con sdegno te lo riprendo.

Commento

Le vicende storiche di questo popolo si intrecciano in momenti di grandezza, di decadenza e di paura. Come del resto questo è il percorso di tutti i popoli. L’interpretazione che ne fa il profeta è sempre fatta con lo sguardo rivolto all’alleanza. La fedeltà all’alleanza produce nel popolo effetti positivi, l’infedeltà effetti negativi. Eppure dice il versetto 4 io sono Dio.  Dio non cede e non accetta di perdere la sua gente, e la cerca “finché non la trova” E tutta la storia del suo popolo lo afferma e lo conferma.  il v.6 ancora una volta ci ricorda che il “fallimento” della relazione che Dio ha stabilito con la sua gente non è dovuto alla difficoltà che Israele incontra – che anzi le prove sono state sempre altrettante prove della potenza amante e della volontà di salvezza del Signore – ma, al contrario, al suo orgoglio e alla sua dimenticanza del bene ricevuto. Per questo Dio non cede! Non lascia che il suo popolo si perda nel nulla del male e della morte, ma si pone alla sua ricerca. Come un animale da preda, secondo i vv.7-9, spierà i suoi figli, li assalirà, spezzerà loro il cuore, li sbranerà e li divorerà, li distruggerà, e nessuno potrà venire loro “in aiuto”! Questa è la prepotenza persecutoria e la determinazione violenta della misericordia di Dio. ma proprio questa determinazione di Dio non mi ha consentito di perdermi!

 Preghiamo

Preghiamo per tutti i giovani impegnati come volontari nelle missioni.

 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.  Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.  Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

3 pensieri su “martedì 6 ottobre

  1. Elena

    Questa continua alternanza di speranze misericordiose e minacce terribili foriere di distruzione e morte non è forse la stessa continua alternanza dei nostri momenti buoni e di quelli meno buoni? Un tempo per essere retti, saggi, fedeli ed un tempo in cui siamo confusi, arrabbiati, ipocriti…. con Dio e con il mondo?
    La Parola del profeta Osea mi pare come un grande gioco di specchi in cui rimbalza il nostro essere umano fragile e desideroso, nello stesso tempo, di bellezza e pienezza. Al centro, la vicenda, la storia di un popolo, che è poi la nostra stessa storia, e sopra tutto e sopra tutti, Dio. La sua forza, a volte spaventosa ( e lì davvero faccio fatica a riconoscere il Dio in cui credo), e la sua pazienza sempre pronta a porgere un appiglio, una speranza, un riscatto alla nostra pochezza. La via esiste, è segnata, ma occorre uscire dallo stato di confusione in cui ci si trova, per scorgere la luce.
    Dacci, Padre, la sensibilità e la finezza del pensiero perché ti riconosciamo nel tuo immenso Amore!
    Vorrei pregare per gli anziani soli che sentono inutile la loro esistenza e si intristiscono ogni giorno di più….
    Elena

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  2. sr Rita

    Oggi accolgo la Parola per quello che è, anche se sembra alquanto complessa. Preghiamo per il Sinodo. Preghiamo per le tragedie familiari che succedono anche qui nella nostra città: ieri un uomo ubriaco ha ammazzato la moglie col coltello. Settimana scorsa il papà di una nostra bambina è stato ferito gravemente col coltello da un drogato. Che ci sia una rinascita di umanità tra le relazioni domestiche.

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  3. sr.Alida

    Mi vien da pensare:ciò ,che non dò con amore a Dio ,Egli se lo riprende,in altro modo ,Lui dirige al bene ciò noi roviniamo ,attaverso vicende sofferte ,che noi spesso ci procuriamo ,pur sapendo di aver a portata di mano un tesoro,torniamo sempre a cisterne screpolate ,che fan perdere ciò ,che conta.E’ imprevedibile il Suo intervento ,quanto appropriato al bene del singolo e del popolo.Dato ,che non vuole perdere nessuno dei Suoi figli,interviene con schiettezza e determinazione …come dice don Sandro..”potenza amante della volontà di salvezza di Dio”posso comprendere che Dio ci vuole bene a tutti i costi..Donami fede e umiltà per comprendere e imparare dal Tuo amore di Padre. Per il Papa,il sinodo sulla famiglia per tutte le intenzioni di oggi ,prego.

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