martedì 14 marzo

di | 13 Marzo 2023

esodo 32,30-33,11

30 Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa». 31 Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d’oro. 32 Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato… E se no, cancellami dal tuo libro che hai scritto!». 33 Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me. 34 Ora va’, conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato». 35 Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne. Il Signore parlò a Mosè: «Su, esci di qui tu e il popolo che hai fatto uscire dal paese d’Egitto, verso la terra che ho promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Alla tua discendenza la darò. 2 Manderò davanti a te un angelo e scaccerò il Cananeo, l’Amorreo, l’Hittita, il Perizzita, l’Eveo e il Gebuseo. 3 Va’ pure verso la terra dove scorre latte e miele… Ma io non verrò in mezzo a te, per non doverti sterminare lungo il cammino, perché tu sei un popolo di dura cervice». 4 Il popolo udì questa triste notizia e tutti fecero lutto: nessuno più indossò i suoi ornamenti. 5 Il Signore disse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti: Voi siete un popolo di dura cervice; se per un momento io venissi in mezzo a te, io ti sterminerei. Ora togliti i tuoi ornamenti e poi saprò che cosa dovrò farti». 6 Gli Israeliti si spogliarono dei loro ornamenti dal monte Oreb in poi.
7 Mosè a ogni tappa prendeva la tenda e la piantava fuori dell’accampamento, ad una certa distanza dall’accampamento, e l’aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell’accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore. 8 Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all’ingresso della sua tenda: guardavano passare Mosè, finché fosse entrato nella tenda. 9 Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all’ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosè. 10 Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all’ingresso della tenda e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all’ingresso della propria tenda. 11 Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi questi tornava nell’accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall’interno della tenda.

Commento

Sappiamo che Mosè riesce a far desistere il signore dalla volontà di distruggere il suo popolo. Mosè fa memoria al Signore di quelle parole della misericordia e dell’Alleanza per sempre. Il signore ricordando quelle parole desiste dalla sua ira. Il popolo come segno penitenziale per quello che ha commesso si spoglia di tutti i suoi ornamenti. Ma la cosa più interessante è quello che fa Mosè da qui in avanti. Sta presso la tenda del convegno dove incontra le persone e dove parlava con il Signore. Mosè sembra diventare un uomo contemplativo. È così intenso il dialogo con il Signore che la gente vede una colonna di nube sopra la tenda. Dentro questa semplice tenda, mobile, che abbiamo visto che è fatta di misure e di ornamenti specialissimi, avviene il convegno più straordinario e impensabile che la storia può immaginare: E il Signore parlava con Mosè faccia a faccia così come parla un uomo al proprio compagno» In generale l’antichità privilegiava un rapporto con la divinità come ad un rapporto misterioso e carico di timore. La bibbia si spinge oltre e prevede un rapporto di tipo amicale: il Signore è l’amico di Mosè. Mosè dialoga con il Signore, addirittura Mosè in questa profonda intimità con il Signore supera il divieto che l’uomo deve stare voltato di spalle di fronte al divino. Mosè vede faccia a faccia il Signore come un uomo parla con un altro uomo. È così profonda l’intimità tra i due che ormai sono amici.

Preghiamo

Preghiamo per Massimo.

Un pensiero su “martedì 14 marzo

  1. Elena

    Guardarsi in faccia, parlarsi, dialogare, diventare amici. L’intimità diventa amore, contemplazione, confessione, relazione profonda, fiducia reciproca, abbandono, certezza, misericordia….e tanto ancora.
    Ed io, che rapporto ho con Te, Signore?
    Preghiamo per Massimo.

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