lunedì 11 marzo

di | 10 Marzo 2024

Ez,41-5-26

Misurò poi il muro del tempio, sei cubiti; poi la larghezza dell’edificio laterale, quattro cubiti, intorno al tempio. 6Le celle laterali erano una sull’altra, trenta per tre piani. Per le celle all’intorno, c’erano, nel muro del tempio, delle rientranze in modo che fossero collegate fra loro, ma non collegate al muro del tempio. 7Salendo da un piano all’altro l’ampiezza delle celle aumentava, perciò la costruzione era più larga verso l’alto. Dal piano inferiore si poteva salire al piano di mezzo e da questo a quello più alto. 8Io vidi intorno al tempio un’elevazione. I basamenti dell’edificio laterale erano di una canna intera di sei cubiti. 9La larghezza del muro esterno dell’edificio laterale era di cinque cubiti, come quella dello spazio rimanente. Fra l’edificio laterale del tempio 10e le stanze c’era una larghezza di venti cubiti intorno al tempio. 11Gli ingressi dell’edificio laterale rimanevano sullo spazio libero; un ingresso dava a settentrione e uno a mezzogiorno. Lo spazio libero era di cinque cubiti tutt’intorno. 12La costruzione che era di fronte allo spazio libero sul lato occidentale, aveva settanta cubiti di larghezza; il muro della costruzione era tutt’intorno dello spessore di cinque cubiti, la sua lunghezza di novanta cubiti. 13Poi misurò il tempio: lunghezza cento cubiti; lo spazio libero, l’edificio e le sue mura, anch’essi cento cubiti. 14La larghezza della facciata del tempio con lo spazio libero a oriente, cento cubiti. 15Misurò ancora la larghezza dell’edificio di fronte allo spazio libero nella parte retrostante, con le gallerie di qua e di là: era cento cubiti. L’interno dell’aula, il suo vestibolo, 16gli stipiti, le finestre a grate e le gallerie attorno a tutti e tre, a cominciare dalla soglia, erano rivestiti di tavole di legno, tutt’intorno, dal pavimento fino alle finestre, che erano velate. 17Dall’ingresso, dentro e fuori del tempio e su tutte le pareti interne ed esterne erano dipinti 18cherubini e palme. Fra cherubino e cherubino c’era una palma; ogni cherubino aveva due aspetti: 19aspetto d’uomo verso una palma e aspetto di leone verso l’altra palma, effigiati intorno a tutto il tempio. 20Da terra fin sopra l’ingresso erano disposti cherubini e palme sulle pareti del santuario. 21Gli stipiti dell’aula erano quadrangolari. Davanti al santuario c’era come 22un altare di legno, alto tre cubiti, due cubiti di lunghezza e due di larghezza. Gli angoli, la base e i lati erano di legno. Mi disse: “Questa è la tavola che sta davanti al Signore”. 23L’aula e il santuario avevano due porte ciascuno. 24Ogni porta aveva due battenti girevoli: due per una porta e due per l’altra. 25Sulle porte erano dipinti cherubini e palme come sulle pareti: una cancellata di legno era sulla facciata del vestibolo all’esterno. 26Finestre e grate e palme erano da tutt’e due le parti, ai lati del vestibolo, alle celle annesse al tempio e alle ali laterali.

Commento

Possiamo fare un ulteriore passaggio dentro questa lunga descrizione del tempio: nella misurazione del tempio Ezechiele va dal punto più lontano fino centro, al cuore del santuario, fino al santo dei santi, il luogo della presenza di Dio. E poi torna ad andare fuori da questo centro fino ad arrivare u’altra volta al punto più lontano del tempio. Questo è immagine del lungo viaggio del cuore, del lungo viaggio dal punto più lontano della nostra vita da Dio, fino al punto più vicino a Lui, per poi tornare nel mondo per far conoscere quel Dio fedele all’alleanza. Così è la vita spirituale un continuo tornare a Dio per poi tornare agli uomini. Il tempio allora non è uno spazio fisico, ma è l’uomo che cerca Dio, arriva al cuore di Dio e poi torna all’uomo. Gesù sulla croce è il segno reale di questo cammino. La folla guarda l’uomo della croce e arriva al cuore di Dio che è l’amore, poi se ne va nel mondo; a questo punto qualcuno rimarrà indifferente a questo amore, qualcuno si batterà il petto come segno di richiesta di perdono, qualcuno crederà in lui e racconterà al mondo intero questo amore di Dio. Questo nuovo tempio sacro è Gesù l’uomo della croce.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

Un pensiero su “lunedì 11 marzo

  1. sr Alida

    Molto significativo questa meditazione, sul tempio mi ha riportato all’inizio, al monte Tabor, dove si ridiscende per incontrare e arrivare al mondo.Cosi nel nostro pregare quotidiano potrebbe essere: ci si avvicina al cuore di Dio nella nostra preghiera, la nostra presenza davanti a Lui potrebbe essere presenza dei fratelli, per poi essere al loro servizio nella vita, perché la persona, le persone vivano.. Per la pace una rinnovata preghiera. Grazie don Sandro.

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