luce mattutina

di | 12 Dicembre 2021

Mi alzo presto, vedo la luce del mattino appena appena diffusa in un cielo ancora notturno. Da dove sono non capisco bene se sarà una bella giornata limpida, fredda, ma con il sole. Devo arrivare fino a Rosciano per rendermi conto che sarà una giornata di sole ma fredda. Poi magari durante il giorno tornerà nuvoloso. Sono così le nostre giornate alla ricerca di una biografia della luce. Ti alzi e cerchi una luce, ti sposti più in alto possibile sperando di intravedere luce e poi ti rendi conto che fa freddo, che ci può essere nuvolo, che c’è ghiaccio sulla strada e magari anche intorno a te. Fossati canta che c’è un tempo negato e un tempo segreto; un tempo che siamo perduti e un programma futuro che non si è avverato. Credo che è proprio dentro questi angoli remoti della vita che dobbiamo cercare la luce. È mischiata tra notte, gelo, luce, progetti, delusioni, negazioni e segreti, ma è proprio qui che cerchiamo la luce. E forse è così anche il nostro cuore. Cuore di luce e di buio, cuore di ghiaccio e di calore come la stufa che scalda qui in questa stanza che, appena arrivo al mattino è fredda,  e l’unica presenza che viene incontro è quella del gatto faraone. Poi certo la casa si anima di vita, ma al mattino c’è tempo solo per accendere la stufa e sperare che il caldo arrivi presto. La luce è così, dentro un miscuglio di freddo e di notte, ha come bisogno di una miccia per far brillare la giornata. Mi sono chiesto che cosa fa brillare la mia luce mattutina. Non può essere il dovere di partire per la nuova giornata, troppo banale e troppo poco invitante per far scoccare la miccia del luce. Il dovere mi spinge per forza d’inerzia e non scalda il cuore. forse la memoria delle cose passate? Non credo nemmeno questo. Perché a volte la memoria racconta di storie non di luce, ma di buio. La memoria non sempre aiuta. E allora? Dove trovo la forza per racimolare quel poco di energia per far scoccare la luce? Guardo la mia stufa a pellet. Vedo che sul fondo vi è come una piccola scintilla di luce e di energia che incendia il pellet. Dicono che si chiama candeletta e dicono che deve essere pulita sempre, ogni giorno, perché altrimenti non si accende. Io credo di avere come un qualcosa di simile nel cuore, una qualcosa che accende la giornata. Non riesco a dare un nome a questo qualcosa. So però che va pulito ogni mattina, altrimenti la luce non parte. Ed io faccio pulizia nel cuore ogni mattina con la parola sacra e con l’eucarestia. E se questa operazione riesce decentemente, la luce della giornata parte e fino a sera basta e scalda il cuore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.