io e noi

di | 19 Giugno 2021

per le varie cose che sono accadute ieri è stato complicato tenere insieme io, noi, loro, gli altri, il tu della relazione e via dicendo. Alla fine della giornata ho optato per un semplice loro. Grande caos a volte tenere insieme tutti questi pezzi. Deve prevalere l’io o il noi? il tu che dice l’altro? io l’io che dice me stesso? Nicolò Fabi canta così in una sua canzone: “Io sono sempre pronto a rinunciare Ma io, io, io, io, io, io, io, io…Non sarà mica l’ego l’unico nemico vero di questo universo? Non sarà certo questo piccolo pronome il centro di ogni discorso? No, no, no, no, no Non è il mestiere mio assomigliare a Dio per quanto bella sia l’idea sì, si chiama egomania la nuova malattia di questa società dell’io Io, io, io, io, io, io, io…” si, sembra che la malattia di questa società è proprio questo io smisurato. E quando è il noi che diventa smisurato non è la stessa cosa? oppure quando esiste solo un tu: per te farei ogni cosa, non è smisurato anche questo? Ritengo che il vero problema non è quello di usare uno di questi pronomi, ma quello di avere la saggezza di usarli tutti insieme, senza santificare il noi e il tu e demonizzare l’io o l’altro. tutti ci stanno, ciascuno esiste per l’altro e con l’altro, non ne esiste uno più importante. Ha ragione Nicolò Fabi quando parla dell’io come della malattia del nostro tempo, ma é malattia dimenticare il noi o esagerare con il noi? questa si chiama omologazione, essere tutti uguali dentro un unico noi.  e poi quando esiste solo l’altro. il tu? Mi pare che un filoso M. Buber diceva che il tu è in relazione all’altro e vivono in una forma dialogica dove l’uno nutre l’altro. il male vero non è l’egoismo inteso come un io super al centro sempre ed in ogni occasione, ma l’incapacità di far dialogare tutte queste parole io, tu, noi, l’altro. Quante volte la mia grandissima maestra di catechismo ha cercato di insegnarmi l’arte dell’altruismo, contro l’egoismo dicendomi che è la cosa più brutta per un cristiano. Ma la mia bravissima catechista si era come dimenticata di un particolare: che esistevo anche io. Quindi nascondevo me stesso per far emergere solo l’altro. martin Buber scrive in un suo pensiero: “Gli uomini con i quali viviamo o che incrociamo in ogni momento, gli animali che ci aiutano nel lavoro, il terreno che coltiviamo, i prodotti della natura che trasformiamo, gli attrezzi di cui ci serviamo, tutto racchiude un’essenza spirituale segreta che ha bisogno di noi per raggiungere la sua forma perfetta, il suo compimento”. Si tutto è legato e niente deve prevalere sull’altro. io, tu, noi, l’altro formano un cerchio perfetto dove uno ha bisogno dell’altro per vivere in pienezza.

Un pensiero su “io e noi

  1. Silvia

    Quanto sono vere le tue riflessioni. Io. Tu. Noi… Non è facile trovare un equilibrio. Grazie don

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