intermezzo

di | 26 Settembre 2021

Conosco poco del prima della malattia del Namas della cascina. O meglio conosco tanto, ma tutta questa conoscenza mi arriva dai racconti di Namas, dalle foto che sto sfogliando e dai racconti degli amici. Del Namas, creatore conosco la sua storia dalla parola sacra. Parola che dice, ma che lascia aperto sempre il mistero. Di conseguenza il mistero su di Lui è infinito. Il mistero è più grande di quanto so, ed è un mistero che non sarà mai pienamente svelato. Ed ecco il secondo intermezzo della nostra storia; lo chiamerei l’intermezzo della non conoscenza, del mistero. Quando si entra nella profondità di un mistero, come prima cosa dobbiamo fermarci sulla sua soglia. Non posso entrarci al volo. Ho bisogno di tempo, di comprensione, di silenzio. Ho bisogno di capire. Entro nel mistero della vita non quando ci entro a capofitto, per istinto, senza rispettare il mistero stesso della vita. Entro nel mistero di quella parte della storia di Namas, che non conosco, quando questa parte di mistero mi chiamerà e mi permetterà di entrare. Entro nel mistero di Dio quando lui mi donerà di aprire i sigilli e allora potrò scrutare parte del segreto di Dio. Funziona così la vita con i suoi misteri: ha bisogno di continui intermezzi, per aspettare il dono che permette di aprire una parte del mistero, mai di tutto il mistero. Raccontare di Namas quello della cascina da qui in avanti è entrare nel mistero della sua vita  e dovrò essere attento al dono che lui mi farà per lasciarmi entrare nel mistero. Entrare nel mistero del Dio creatore richiede pazienza e umiltà e attenderò con speranza il dono che lui vorrà regalarmi. Ma anche entrare nel mistero della mia vita richiede un intermezzo, richiede umiltà, richiede speranza. Un intermezzo di attesa del dono che apre un pezzetto di mistero

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