ferite

di | 7 Aprile 2024

Ritorno su uno di quei temi che ritengo più importanti per una sana vita umana e cristiana e per una sana vita di relazione. Più che sana oserei dire bella, capace di incontro e non di scontro. Il tema mi è come suggerito dall’incontro di Tommaso con le ferite del corpo di Gesù, quelle ferite che ricordano la sua passione per l’uomo e la sua morte in croce. È solo quando Tommaso incontra quelle ferite che può riconoscere il Signore Gesù e può fare la sua grande professione di fede: mio Signore e mio Dio.  E così vale anche per le nostre vite: solo quando si tocca dentro un ascolto puro la ferita dell’altro allora si può comprendere l’altro, forse addirittura a volte ci si può riconciliare con l’altro. Queste esperienze così profonde in cui si va a toccare il dolore umano permettono abbassare la guardia,  e di conseguenza di incontrare l’altro. Forse l’incontro con la ferita dell’altro è anche ferita per la nostra vita, è dialogo che incrocia due storie, che permette di incontrarsi forse nel punto più duro della vita, ma è quel punto che permette in qualche modo di risalire per tutte e due la china di una relazione rovinata. Diceva una persona in un suo scritto: chi è l’uomo? È un mendicante, un mendicante di vita, di amicizia, mendicante di persone che raccolgono la mia ferita. Certo proprio perchè questa parola, mendicante, non ci piace noi compriamo tutto questo mendicare con una frase: ce la faccio da solo. In questo modo  nascondiamo a noi stessi la possibili di narrare le mie ferite, di pensare che un altro può raccogliere la mia invocazione di aiuto. Si, è vero io mi sento un mendicante di tante cose e allora cerco aiuto. Non mi tiro indietro quando devo mostrare le mie ferite. Non posso capire l’altro sempre, non posso capire me se stesso sempre e di riflesso gli altri non possono capire me, ma una cosa la possiamo fare insieme: ci possiamo capire quando ci vediamo poveri, mendicanti di luce, di vita, di amore e ci mettiamo in un cerchio e cerchiamo di aiutarci insieme.

Un pensiero su “ferite

  1. Sabrina

    Che bellissima riflessione, tocca davvero le corde profonde delle relazioni che si rovinano lentamente, per mancanza di rispetto, di reciprocità, di cura.
    Ogni parola sbagliata é come sabbia che si infila negli occhi e ci rende ciechi al bello, nella bocca e ci rende privi di parole buone, nel corpo che ci allontana dall’altro e poi arriva a saturare il cuore che si chiude all’amore, ogni parola che ferisce converte l’amore in odio e lentamente ci allontana.
    É difficile essere mendicanti d’amore, con il tempo il cuore é indurito e noi sempre più orgogliosi, il perdono costa fatica e così le scuse… e poi la paura che se ci facciamo fragili possiamo tornare feriti.
    É un percorso spinoso e complesso ma forse a volte vale la pena percorrerlo, tenere il buono e buttare il resto.

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