domenica 7 aprile

di | 6 Aprile 2024

II DOMENICA DI PASQUA O DELLA DIVINA MISERICORDIA

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Commento

Questa seconda domenica di Pasqua è dedicata alla misericordia di Dio. Il racconto del vangelo si svolge di settimana in settimana. Otto giorno dopo è lo scandire del tempo settimanale compreso quel giorno che è l’ottavo giorno, il giorno della resurrezione. Ogni settimana ritorna il Signore e ci invita alla pace e alla misericordia. È uno scandire del tempo che ci fa dire che dobbiamo riconoscere questo passare del Signore tra di noi. Ogni domenica il Risorto torna tra i suoi discepoli e si pone in mezzo a loro. Fecero fatica a riconoscerlo, come tante volte anche noi facciamo fatica, presi come siamo da noi stessi, dai nostri pensieri. Gesù risorto mostra le ferite del suo corpo. È questo il segno che apre gli occhi ai discepoli. Gesù risorto è segnato dalle ferite. Come a rappresentare i tanti crocifissi della terra ancora oggi. Egli, il misericordioso, si lascia ferire dal grido dei poveri. Non c’è risurrezione senza prendere sul proprio corpo le ferite degli uomini. Così è per la Chiesa: una comunità di discepoli inviata dal Risorto a perdonare, a sanare, a disarmare i cuori dalla violenza. È la via della misericordia che il Signore continua a percorrere senza sosta.  Riconoscere la resurrezione vuol dire riconoscere le proprie ferite e quelle del mondo intero. Vuol dire riconoscere che solo nella misericordia possiamo credere di essere salvati e di sanare le ferite nostre e del mondo. Solo nella misericordia si può accedere alla pace.

Preghiamo

Preghiamo per Luca

2 pensieri su “domenica 7 aprile

  1. Elena

    “Solo nella misericordia si può accedere alla pace” a partire da noi stessi e dalle nostre relazioni più vicine. Una preghiera per don Sandro.

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  2. sr Alida

    Il passare del Signore nel nostro quotidiano, con la sua misericordia, che per me possiamo unire alle altre Beatitudini… Nel Vangelo di oggi mi fa pensare che i discepoli ricevano lo S. Santo è quando torna Gesù sono ancora lì chiusi.
    L’incredulita’di Tommaso che ritrova le sue ferite nelle ferite di Gesù, che tenerezza misericordia lo riconduce è fa la sua bella professione di fede. Mi ritrovo talvolta nei discepoli chiusi e nell’incredulita’di Tommaso, mi sento invitata a ripetere Mio Signore e mio Dio non solo alla messa ma in ogni circostanza lirta o faticosa dle vivere mio e dei fratelli e sorelle, nelle mie e loro ferite. Mi unisco alla preghiera per Luca e per don Sandro, una preghiera per sr Alessandra che il Signore a portato con sé. Per il Papa, per la pace.

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