Incominciano così le nostre favole. C’era una volta. Ed io inizio così. C’era una volta. Che cosa c’era una volta? Il lunedì. È vero che è già martedì, ma io parto dall’inizio, da lunedì. In queste cose sono ordinato, seguo schemi ben precisi. Ma il lunedì già mi ribalta gli schemi e quindi mi confondo. Arriva dopo la domenica e non ho tanta voglia di riprendere il lavoro. la mia testa cerca di mettere insieme le cose da fare, ma fa un po’ di fatica. Il lunedì è così. Lo paragono ad un esploratore che apre la strada sulla settimana, ad un inizio sul cantiere dei giorni che verranno. Non lo programmo, ma arriva sempre, puntuale e mi ricorda che devo partire ogni volta con tutte le mie storie. Il lunedì porta la coda della domenica, è però anche l’incognita sulla settimana che si apre: che cosa succederà da qui a domenica? Meglio non pensarci e tuffarsi nel lunedì carico di lavoro, di incontri, di pensieri, ma poi il lunedì ti proietta tutto il film della settimana come un vecchio cinema che non ha nemmeno il sistema dolby, anzi è come il cinema muto, perché il lunedì proietta le immagini della settimana, ma non offre prospettive certe, non parla per offrirti soluzioni, ti chiede di buttarti nella settimana che hai davanti. La chiesa lo considera il secondo giorno dopo la domenica, la società civile il primo giorno della settimana. C’è sempre un’ incongruenza tra una e l’altra. Mi adatto al lunedì primo giorno della settimana. Ma quest’anno quel lunedì che c’era una volta ci racconta anche di una storia impegnativa, affascinante, ma complicatissima che è l’inizio per molti alunni e maestri della scuola. Si, il lunedì è un inizio su un’ incognita che è il futuro della scuola. Caro lunedì proietta un film bellissimo, un poco ironico, ma maledettamente serio su questo anno scolastico. Non lasciarci soli con le nostre incertezze, apri orizzonti belli, nuovi, affascinati. Non farci sentire solo la preoccupazione dell’inizio, che a volte questa preoccupazione diventa ansia o angoscia. Dai lunedì, aprici alla speranza!! C’era una volta un lunedì quello della creazione. Lo so bene che le cose non sono andate così come le racconto io adesso, ma nelle favole si può giocare ad inventare un po’. Quindi c’era il lunedì della creazione, il primo giorno della creazione. Ecco il testo di Genesi. Dopo che ha creato il cielo e la terra, Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. 4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Il primo giorno, il lunedì il creatore, ci ha regalato luce e tenebra. Ci ha dato giorno e notte. Ci ha messo nelle condizioni di vedere e di non vedere, di capire grazie alla luce e di rimanere nel mistero grazie alla notte. Ci ha permesso di essere nella verità grazie alla luce e di conoscere la menzogna grazie alle tenebre. Non voglio dare un giudizio morale per cui la luce è buona e le tenebre cattive. Si tratta solo di un pensiero simbolico, favolistico. Ci devono stare tutte e due Luce e tenebre. C’era una volta il lunedì fatto di luce e tenebre, notte e giorno, un lunedì che apre alla settimana e la mondo con la luce, ma che svela tutto il mistero della settimana e del mondo grazie alle tenebre