venerdì 8 aprile

di | 7 Aprile 2022

Gen 49,29 -50,13

29Poi diede loro quest’ordine: “Io sto per essere riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è nel campo di Efron l’Ittita, 30nella caverna che si trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nella terra di Canaan, quella che Abramo acquistò con il campo di Efron l’Ittita come proprietà sepolcrale. 31Là seppellirono Abramo e Sara sua moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e là seppellii Lia. 32La proprietà del campo e della caverna che si trova in esso è stata acquistata dagli Ittiti”.
33Quando Giacobbe ebbe finito di dare quest’ordine ai figli, ritrasse i piedi nel letto e spirò, e fu riunito ai suoi antenati. Allora Giuseppe si gettò sul volto di suo padre, pianse su di lui e lo baciò. 2Quindi Giuseppe ordinò ai medici al suo servizio di imbalsamare suo padre. I medici imbalsamarono Israele 3e vi impiegarono quaranta giorni, perché tanti ne occorrono per l’imbalsamazione. Gli Egiziani lo piansero settanta giorni.
4Passati i giorni del lutto, Giuseppe parlò alla casa del faraone: “Se ho trovato grazia ai vostri occhi, vogliate riferire agli orecchi del faraone queste parole. 5Mio padre mi ha fatto fare un giuramento, dicendomi: “Ecco, io sto per morire: tu devi seppellirmi nel sepolcro che mi sono scavato nella terra di Canaan”. Ora, possa io andare a seppellire mio padre e poi tornare”. 6Il faraone rispose: “Va’ e seppellisci tuo padre, come egli ti ha fatto giurare”. 7Giuseppe andò a seppellire suo padre e con lui andarono tutti i ministri del faraone, gli anziani della sua casa, tutti gli anziani della terra d’Egitto, 8tutta la casa di Giuseppe, i suoi fratelli e la casa di suo padre. Lasciarono nella regione di Gosen soltanto i loro bambini, le loro greggi e i loro armenti. 9Andarono con lui anche i carri da guerra e la cavalleria, così da formare una carovana imponente. 10Quando arrivarono all’aia di Atad, che è al di là del Giordano, fecero un lamento molto grande e solenne, e Giuseppe celebrò per suo padre un lutto di sette giorni. 11I Cananei che abitavano la terra videro il lutto all’aia di Atad e dissero: “È un lutto grave questo per gli Egiziani”. Per questo la si chiamò Abel-Misràim; essa si trova al di là del Giordano.2I figli di Giacobbe fecero per lui così come aveva loro comandato. 13I suoi figli lo portarono nella terra di Canaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva acquistato, come proprietà sepolcrale, da Efron l’Ittita, e che si trova di fronte a Mamre. 14Dopo aver sepolto suo padre, Giuseppe tornò in Egitto insieme con i suoi fratelli e con quanti erano andati con lui a seppellire suo padre.

Commento

Siamo alla fine del libro di Genesi. Ancora oggi e domani e poi concluderemo questa lunga e intensa lettura. Siamo alla fine, alla morte dell’ultimo patriarca, Giacobbe. La storia dei patriarchi, come quella intera della Genesi, si rivela alla fine come storia di fiducia e di fede in un Dio, che elegge gratuitamente per far partecipare alla realizzazione di un piano di salvezza, che si fonda sulla grazia e non sulle opere autonome dell’uomo. Questo è sostanzialmente l’insegnamento di fondo, costante e ripetuto, che si deve ricavare quando si legge questo primo Libro della Bibbia. E, di fatto, è già l’insegnamento di tutta la Sacra Scrittura. Quando il redattore finale ripresentava questa antica storia, che è stata tramandata a viva voce come i ricordi di famiglia e poi fissata a poco a poco per iscritto, attraverso un processo lungo e complesso, mirava a far comprendere ai suoi contemporanei, che avevano visto crollare con l’esilio di Babilonia tutta l’economia mosaica fondata sulle opere della legge, che l’unica speranza dell’uomo e del popolo è di fondarsi sulla Parola-Promessa di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per Carlo

2 pensieri su “venerdì 8 aprile

  1. Elena

    Storie, persone grandi , persone meschine, vite, intrecci, relazioni, amori, speranze, terre, successi, sofferenze, insuccessi, lontanaze, nascite, lutti, guerre, carestie, ricchezze, fecondità, intelligenze…. Tutto è nelle mani di Dio, di un progetto più ampio nel quale le nostre vite si dipanano, si svolgono, si realizzano. La trama è sottile, a volte invisibile, a volte esplicita, a volte misteriosa, a volte inspiegabile, a volte spessa. Tessuta da quel Dio che ci chiama alla vita e che resta a tenerci per mano e nel Suo sguardo attraverso il tempo e le vicende.
    Non lasciarci, Signore, soprattutto quando non riusciamo a vederti e a sentirti!
    Una preghiera per quanti si affidano a Dio e anche per chi fa tanta fatica a riconoscerne la presenza.

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  2. sr Alida

    Storie di salvezza, perché riposte nelle mani di Dio, ogni cosa, tempo, persone… Ricominciano a vivere dove anche le vicende sofferte diventano opportunità di vita per sé e per gli altri. Preghiamo per Carlo e per le intenzioni che portiamo in cuore.

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