venerdì 23 febbraio

di | 22 Febbraio 2024

Ez. 32

1 L’anno dodicesimo, il dodicesimo mese, il primo giorno del mese, la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini:
2 «Figlio d’uomo,
pronuncia un lamento sul faraone, re d’Egitto,
e digli: “Tu eri simile a un leoncello fra le nazioni;
eri come un coccodrillo nei mari;
ti slanciavi nei tuoi fiumi;
con i tuoi piedi agitavi le acque
e ne intorbidivi i canali”.
3 Così parla il Signore, DIO:
“Io stenderò su di te la mia rete
mediante gran moltitudine di popoli,
i quali ti tireranno fuori con la mia rete;
4 ti abbandonerò sulla terra
e ti getterò in mezzo ai campi;
farò che su di te vengano a posarsi tutti gli uccelli del cielo
e sazierò di te le bestie di tutta la terra;
5 metterò la tua carne su per i monti
e riempirò le valli dei tuoi avanzi;
6 annaffierò del tuo sangue, fin sui monti,
il paese dove nuoti;
i canali saranno ricolmi di te.
7 Quando ti estinguerò, velerò i cieli
e ne oscurerò le stelle;
coprirò il sole di nuvole,
la luna non darà la sua luce.
8 A causa di te, oscurerò tutti gli astri che splendono in cielo
e stenderò le tenebre sul tuo paese”,
dice il Signore, DIO.
9 “Affliggerò il cuore di molti popoli,
quando farò giungere la notizia della tua rovina fra le nazioni,
in paesi che tu non conosci;
10 farò in modo che di te resteranno attoniti molti popoli
e i loro re saranno presi da spavento per causa tua,
quando io brandirò la mia spada davanti a loro;
ognuno di essi tremerà a ogni istante per la sua vita,
nel giorno della tua caduta”.
11 Infatti così parla il Signore, DIO:
“La spada del re di Babilonia ti piomberà addosso.
12 Io farò cadere la moltitudine del tuo popolo per la spada d’uomini potenti,
tutti quanti i più violenti fra le nazioni,
ed essi distruggeranno il fasto dell’Egitto
e tutta la sua moltitudine sarà annientata.
13 Farò perire tutto il suo bestiame sulle rive delle grandi acque;
nessun piede d’uomo le intorbiderà più,
non le intorbiderà più unghia di bestia.
14 Allora lascerò posare le loro acque
e farò scorrere i loro fiumi come olio”,
dice il Signore, DIO.
15 “Quando avrò ridotto il paese d’Egitto in una desolazione,
in un paese spogliato di ciò che conteneva,
quando ne avrò colpito tutti gli abitanti,
si conoscerà che io sono il SIGNORE”.
16 Ecco il lamento che sarà pronunciato;
lo pronunceranno le figlie delle nazioni;
pronunceranno questo lamento sull’Egitto e su tutta la sua moltitudine”,
dice il Signore, DIO».

17 Il dodicesimo anno, il quindicesimo giorno del mese, la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini:
18 «Figlio d’uomo,
intona un lamento sulla moltitudine dell’Egitto e falle scendere,
lei e le figlie delle nazioni illustri,
nelle profondità della terra,
con quelli che scendono nella fossa.
19 “Chi mai tu superi in bellezza?
Scendi, e giaci con gli incirconcisi!
20 Essi cadranno in mezzo agli uccisi per la spada.
La spada vi è data;
trascinate l’Egitto con tutte le sue moltitudini!
21 I più forti fra i prodi
e quelli che gli davano soccorso
gli rivolgeranno la parola,
in mezzo al soggiorno dei morti.
Sono scesi, gli incirconcisi;
giacciono uccisi dalla spada.
22 Là è l’Assiro con tutta la sua moltitudine,
attorno a lui stanno i suoi sepolcri;
tutti sono uccisi, caduti per la spada.
23 I suoi sepolcri sono posti nelle profondità della fossa,
e la sua moltitudine sta attorno al suo sepolcro;
tutti sono uccisi, caduti per la spada,
essi che spargevano il terrore sulla terra dei viventi.
24 Là è Elam con tutta la sua moltitudine,
attorno al suo sepolcro;
tutti sono uccisi, caduti per la spada,
incirconcisi scesi nelle profondità della terra:
essi, che spargevano il terrore sulla terra dei viventi,
hanno portato la loro vergogna con quelli che scendono nella fossa.
25 Hanno fatto un letto, per lui e per la sua moltitudine, in mezzo a quelli che sono stati uccisi;
attorno a lui stanno i suoi sepolcri;
tutti costoro sono incirconcisi, sono morti per la spada,
perché spargevano il terrore sulla terra dei viventi;
hanno portato la loro vergogna con quelli che scendono nella fossa;
sono stati messi fra gli uccisi.
26 Là è Mesec, Tubal e tutta la loro moltitudine;
attorno a loro stanno i loro sepolcri;
tutti costoro sono incirconcisi, uccisi dalla spada,
perché spargevano il terrore sulla terra dei viventi.
27 Non giacciono con i prodi
che sono caduti fra gli incirconcisi,
che sono scesi nel soggiorno dei morti con le loro armi da guerra,
sotto il capo dei quali sono state poste le loro spade;
ma le loro iniquità stanno sulle loro ossa,
perché erano il terrore dei prodi sulla terra dei viventi.
28 Tu pure sarai abbattuto in mezzo agli incirconcisi
e giacerai con gli uccisi dalla spada.
29 Là è Edom con i suoi re e con tutti i suoi prìncipi,
i quali, nonostante tutto il loro valore, sono stati messi
con gli uccisi di spada.
Anch’essi giacciono con gli incirconcisi
e con quelli che scendono nella fossa.
30 Là sono tutti i prìncipi del settentrione e tutti i Sidoni,
che sono discesi con gli uccisi,
coperti di umiliazione, nonostante il terrore che incuteva il loro valore.
Giacciono incirconcisi con gli uccisi di spada,
e portano la loro vergogna con quelli che scendono nella fossa.
31 Il faraone li vedrà
e si consolerà di aver perduto tutta la sua moltitudine;
il faraone e tutto il suo esercito saranno uccisi per la spada”,
dice il Signore, DIO,
32 “poiché io spargerò il mio terrore sulla terra dei viventi;
il faraone con tutta la sua moltitudine
sarà posto a giacere in mezzo agli incirconcisi,
con quelli che sono stati uccisi dalla spada”,
dice il Signore, DIO».

Commento

Un altro lunghissimo capitolo sempre sull’Egitto. Questa volta è indirizzato al faraone. Sappiamo bene come in Egitto il faraone era considerato una divinità: la luna, le stelle, il sole e il fiume Nilo erano i simboli con cui veniva identificato il Faraone-divinità. Questo brano più che una profezia sembra essere un lamento funebre per il faraone, la sua casa e l’Egitto intero. In questo testo si trova uno dei rari riferimenti alla vita dopo la morte. Il riferimento è quello alla profondità della terra da cui si leva il grido di supplica del popolo. Diversamente dalla cultura egiziana, l’umanesimo biblico non è interessato al paradiso perché troppo amante della vita e del Dio dei vivi. Ezechiele da prova di una grande cultura che mette al servizio della sua profezia nel momento in cui descrive in maniera così attenta la storia e la religiosità egiziana. Se riprendiamo l’immagine del cedro del libano maestoso e solenne possiamo concludere così le profezie sull’Egitto: Ezechiele sembra dichiarare che mentre noi continuiamo ad assistere i nostri crocifissi sui nostri calvari, nessuno ci deve togliere la speranza di poter vedere un giorno quei bracci di legno in apparenza secchi e senza vita fiorire, e così accorgerci che, senza saperlo, mentre gridavamo l’abbandono eravamo in realtà appoggiati sull’albero della vita.

Preghiamo

Preghiamo per Claudio

2 pensieri su “venerdì 23 febbraio

  1. sr Alida

    Ezechiele,….. nessuno ci deve togliere la speranza, di vedere le braccia della croce fiorire… Ci aiuti il Signore a dare valore giusto alle cose sia Lui veramente il nostro Dio ed a ringraziarlo come Creatore di ogni bene. Per Claudio la nostra preghiera.

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  2. Elena

    Mi colpisce la grande conoscenza che ha Ezechiele dei popoli del suo tempo. Pare un critico storico! Ne conosce le caratteristiche, i movimenti, le ambizioni, la potenza, le filosofie e i culti. Eppure non c’erano i media!!!
    Da dove tanta sapienza? Una sapienza ispirata da Dio, una rete di vite osservate, studiate e raccontate con dolore. Una sapienza faticosa e dolente da portarsi appresso, da annunciare, per Ezechiele. Strano, penso, che non lo abbiano ucciso perché indubbiamente scomodo per tutti i potenti cui è rivolta la profezia. Forse lo avranno creduto pazzo, spesso accade ai profeti. Profezia di caducità di tutto ciò che era importante e splendido per l’epoca. Profezia funesta che non risparmia nessuno dei popoli citati.
    E le profezie dei nostri giorni, non meno funeste o terribili, chi le ascolta? Chi le accoglie? Quanto più ci allontaniamo da Dio, che è Bene , che è Amore, tanto più anche noi cadiamo nelle fosse di guerre, crudeltà, distruzione di tutto ciò che credevamo fosse bello e nostro”per sempre”. E dopo migliaia di anni, non abbiamo ancora capito niente…
    Preghiamo per Claudio e per Mounir.

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