Prendo spunto da un amico che commenta uno dei miei pensieri. Non entro in merito alle scelte di ciascuno, e nemmeno voglio sembrare quello che la sa lunga su queste questioni. In effetti la questione che l’amico pone è fondamentale per capire il rapporto tra Dio e l’uomo. Comunque l’amico scrive così: Ma perché il nostro comportamento deve essere in funzione dell’esistenza o meno di un Dio? Non credo che la questione è se Dio e l’uomo sono sempre collegati tra di loro. Uno non è in funzione all’altro e viceversa. Secondo me le cose stanno un po’ diversamente. E grazie all’amico che mi offre lo spunto per provare a spiegare meglio quello che voglio dire. L’uomo può vivere tranquillamente senza Dio. Addirittura l’uomo può fare scelte buone, può vivere una vita eticamente giusta, anche senza Dio. Credo che il problema che pongo io è di altra natura. Provo a spiegarlo così: l’uomo può innalzare preghiere in un tempio, in un gruppo o da solo. Ma queste preghiere sono rito vuoto se non guardano all’uomo, se non arrivano all’uomo. Il nostro comportamento non è in funzione di Dio, ma al contrario: Dio è come se cercasse l’uomo e l’uomo incontra Dio non solo nelle preghiere ma nell’umano. il Dio biblico si onora onorando gli uomini, le donne, i poveri. Ma Dio lascia piena autonomia all’uomo e l’uomo vivendo l’umano può incontrare Dio. Il mondo è stato sempre popolato di uomini religiosi che onoravano Dio e disonoravano gli uomini, che apprezzavano gli dèi e disprezzavano i propri simili. A volte l’uomo religioso è meno credente dell’uomo che non crede o è in continua ricerca. Non basta andare al tempio ed essere religiosi per essere dei buoni credenti. È necessario che il religioso possa in qualche modo incontrare l’umano per essere pienamente religioso. Concludo dicendo che la parola sacra non è un trattato di etica, un insieme di norme. È invece una narrazione di storie umane e si capisce dalla qualità di queste storie se esiste o meno la fede in un popolo. Non si è stolti perché non si crede in Dio e Dio non è funzionale al nostro agire. Si è stolti quando manca la sapienza che ci permette un aiuto vicendevole, quando manca la sapienza che opera la giustizia verso il povero. si è stolti quando manca la sapienza che costruisce la pace. In questa stoltezza dell’uomo che si dichiara religioso, io non vedo Dio, mentre nell’uomo che vive della saggezza e della pace e della giustizia io vedo Dio.