territorio

di | 17 Maggio 2023

Sono passati gli amici di Mapello, Ambivere e Valtrighe. Quello che ho cercato di mettere in evidenza, anzi che abbiamo cercato di mettere in evidenza è semplicemente questo: siamo una famiglia che prova a crescere insieme. A volte questa famiglia discute, litiga, prova ad organizzarsi, cerca di andare d’accordo e cerca di capire dove andare. Diciamo che non c’è molto di più. Forse il molto di più che dobbiamo costruire è altro. È il tentativo di stare dentro un territorio e di costruire legami profondi. Reti di comunità. Diciamo che questa è la parte più difficile, perché è difficile davvero mettere insieme le forze, unire i progetti, lavorare insieme mantenendo le nostre identità. Quando parlo di comunità diffusa intendo anche la volontà di costruire dei patti di lavoro, patti educativi, patti progettuali che tengono conto di tutto quello che il territorio offre. Qui ci vorrebbe davvero una persona capace, ma soprattutto ci vorrebbe una persona che crede in questo valore. Io ci credo ma non ne sono capace. Credo che una comunità diventa educativa, comunità educante  quando è capace di unire le forze. Aggiungo due parole impegnative a quest’idea di comunità diffuse sul territorio. La prima è questa: la capacità di progettare anzi di co-progettare, progettare insieme, non inteso come un unico grande progetto, ma tanti piccoli progetti che uniti fanno la capacità di stare su un territorio come comunità. La seconda parola è la seguente: uso il termine corresponsabilità. Per me significa che ogni attore sul territorio può assumersi una parte di responsabilità nel progettare anzi nel co-progettare insieme. Voi mi direte niente di nuovo. Eppure, credo che è proprio questo che manca:  una coprogettazione e una corresponsabilità. Aggiungo quest’oggi solo un’indicazione che può aiutare a co-progettare e a vivere la corresponsabilità. Guardando al territorio, l’unica cosa e si può fare è fissare degli obiettivi comuni che poi ognuno sviluppa secondo le proprie capacità, le proprie opportunità, secondo lo specifico di ciascuno. Anche in questo caso non mi sembra di dire niente di nuovo, ma è proprio così vero che esiste una coprogettazione, una corresponsabilità e degli obiettivi comuni? Per il momento lascio in sospeso la risposta, ma credo che c’è molto da lavorare in questa direzione. I nostri territori hanno un grande bisogno gli obiettivi comuni.

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