E’ sera, sono qui di fuori sul mio solito muretto. Un po’ di fresco anche se non è stata una giornata caldissima. Guardo il paesaggio intorno a me. leggo due notizie e poi sto qui fuori a sentire un po’ di aria fresca. Nella parola sacra noi diciamo che il grande profeta Elia incontro il Signore nel sussurro di una brezza leggera. Ascolto questa brezza leggera per capire e sentire il rumore, o meglio una voce che assomiglia vagamente a Dio. Non sento molto. In una traduzione che avevo trovato non si dice sussurro di brezza leggera, ma voce di silenzio sottile. Ho bisogno di voce di silenzio sottile per ascoltarti mio Dio. Ma la testa è piena di parole, di idee di cose da fare. Non si svuota tanto facilmente per lasciare spazio alla voce di silenzio sottile. E si, perché prima bisogna svuotare tutto e poi essere in grado di ascoltare la voce di silenzio sottile. È da questa voce che è come nascosta tra le righe della parola sacra che ritrovo un tempo nuovo, una voce sottile, ma vera. I tempi nuovi richiedono silenzi, richiedono di ascoltare parole di profeti che indicano una via. Questi uomini o donne, i profeti non sono maghi, indovini, qualcuno che predice il futuro. Sono uomini e donne che traggono dalla parola sacra la via da seguire. In una pagina del Talmud si legge: ”Rav Johanan ha detto: dal giorno della distruzione del Tempio [di Gerusalemme] la profezia è stata tolta ai profeti e data a folli e bambini”. Per profezia si intende una missione assegnata dalla divinità a un suo inviato. La profezia dovrà serpeggiare sotto sembianza di bambini e folli, anche loro figure in margine, che non predicano e non salgono su un pulpito. E allora in questo angolo di silenzio e brezza leggera o di voce di silenzio sottile, penso a folli e bambini che sono i profeti di oggi, profeti dei tempi nuovi. La studentessa svedese che organizza un piccolo sciopero scolastico per il clima futuro e coinvolge la sua generazione. L’Ucraina campionessa mondiale di scacchi, che boicotta il torneo mondiale che si tiene in un paese che nega alle donne i diritti assegnati agli uomini. E così decade dal titolo e rinuncia al montepremi.
Chi recupera il vetro, chi ricicla plastica, chi pianta alberi. Tempi nuovi di profeti bambini e folli. In silenzio li ascolto.
Credere alla verità che esce solo dai desideri e dai sogni di un futuro migliore in mano ai nostri figli, credere nalle parole di certi folli che poi scopri che così folli non sono….credere negli ultimi che visto che hanno toccato il fondo hanno solo voglia di crescere e rinascere….E ascoltarli e seguirli e aiutarli ad esprimere se stessi e i loro desideri, per un futuro diverso ma simile ad un passato prossimo pieno di aspettative che hanno cercato e realizzato i nostri nonni dopo la guerra. Io credo un una nuova rinascita anche perché altrimenti abbiamo solo la parola “fine” ad aspettarci … Grazie Don, perché, nella critica costruttiva e con le tue speranze, sei sempre vero.