sabato 29 luglio

di | 28 Luglio 2017

home2genesi 4,1-16                                                        

 1 Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo dal Signore». 2 Poi partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo.3 Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; 4 anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, 5 ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. 6 Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? 7 Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo». 8 Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. 9 Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». 10 Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! 11 Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. 12 Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». 13 Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono! 14 Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere». 15 Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l’avesse incontrato. 16 Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.

Commento

Il testo ci dice che dopo l’uscita dall’eden l’uomo inizia la sua opera di generare. Ecco la nascita di Caino e Abele. Storicamente il testo ci dice che Caino era il rappresentante di tutti coloro che lavorano il suolo, Abele era pastore. Due attività umane altrettanto nobili e significative. Ma l’uomo segnato dal male inizia a provare gelosia e rabbia e questo porta al gesto di violenza che è l’uccisione di Abele. A volte noi uomini siamo proprio così: ci sentiamo non capiti, non eletti, non valorizzati e tutto questo ci rende scuri in volto. Sembra quasi che uno dei motivi da cui nasce la violenza è il sentimento negativo che l’uomo porta con sé.  Il testo ci dice anche che l’uomo attraverso una dura lotta può vincere il peccato, il sentimento negativo, il pensiero malvagio, certo è una dura lotta, ma l’uomo può riuscire a dominare il male. A volte però come in Caino questo non accade, il sentimento negativo prende il sopravvento e l’uomo cede al male. Il testo ci descrive anche il dialogo tra Dio e Caino. Si tratta di un dialogo drammatico, dove è Abele tuo fratello? Sono forse io il custode di mio fratello. Chi sono io per prendermi cura di Lui? Il male porta alla violenza e all’indifferenza verso il fratello. Ma provoca anche tutta una serie di reazioni da parte di Caino che sente su di sé tutto il senso di colpa per quanto ha fatto e sente di essere fuggiasco e ramingo non solo sulla terra, ma prima di tutto nel suo cuore. Credo che il testo apre anche un altro dibattito: quale giustizia, che cosa significa fare giustizia di fronte al male? Sembra che la giustizia di Dio è come un grande castigo, ma il finale è sorprendente: imponendo un segno su Caino, Dio dichiara che chi ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte. Dio apre tutto il grande tema della giustizia, della vendetta e del perdono. In questi primi testi l’autore di Genesi mette in evidenza la realtà delle relazioni umane e dichiara che comunque Dio non fa vendetta, ma segna l’uomo fragile quasi per proteggerlo e non abbandonarlo.

Preghiamo

Preghiamo per chi deve prendere decisioni importanti.

3 pensieri su “sabato 29 luglio

  1. sr Rita

    Signore fa che guardiamo agli altri con simpatia e fiducia, senza timore che ci facciano ombra. C’è posto per tutti e per ogni tipo di attività. Liberaci dalla gelosia e dalla vendetta.

    Rispondi
  2. sr Alida

    Dov’è tuo fratello ?Che posto ha nel tuo cuore il prossimo che ti è posto accanto ogni giorno ,come pensiero ,,come sguardo ,come gesto di cura..come preghiera ,per chi è più in difficoltà …Signore ricordaci il Tuo sguardo benevolo e misericordioso su ciascuno di noi, Liberaci dalla vendetta e gelosia .Veglia sul cuore di chi prende decisioni importanti .

    Rispondi
  3. . Elena

    È vero che la gelosia, l’invidia, l’odio, la durezza del cuore rendono cupi e chiusi i nostri volti. E ci fanno male, è come se avvelenassero la nostra vita, il nostro modo di vedere le cose e gli altri. Tutto diventa oscuro. E il male genera se stesso. Da male nasce male. Ma questo non impedisce al Signore di continuare il suo legame anche con l’uomo più oscuro. Lo segna con la sua mano ad impedire che altri gli facciano altro male…. Chi sono io per Dio, nonstante tutto?
    Ti rendo grazie, perché nonostante le mie fatiche e fragilità, riesci ad essere con me, Signore amorevole…
    Rendi aperti e luminosi questi nostri sguardi verso la vita e verso le vite altrui e le loro benedizioni.
    Una preghiera secondo le comuni intenzioni.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.