San Marco Evangelista – Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano
Commento
Oggi è la festa di San Marco. La persona che per primo scrisse un vangelo. Si proprio lui, san Marco Evangelista. Non sto a dire niente della vicenda di Marco evangelista. Solo che scrisse il vangelo intorno agli anni 60-70 d.c. il brano che commentiamo è la conclusione del vangelo stesso. Qui si parla della missione del credente. La missione che Gesù risorto ci affida è la sua stessa missione; i segni che accompagnano questo incarico sono gli stessi che Gesù aveva compiuto nella sua vita. Di fatto noi oggi siamo i testimoni suoi ed è nel Suo Nome che annunciamo la salvezza, noi che abbiamo creduto e per Lui siamo stati salvati. Chi ha ricevuto la salvezza non può rimanere fermo, la Salvezza ci porta al movimento della novità continua che è lo stesso mandato di Cristo. La Chiesa diviene missionaria con l’invio di Cristo Risorto: «Andate! Proclamate!». Attenzione questa non la missione del missionario, ma di ogni credente. Qui siamo coinvolti anche tutti noi nei luoghi dove viviamo. Essere missionario è la essenza del cristiano. Questo mandato missionario’ di Gesù inizia con il verbo «andare», e i discepoli “usciti predicarono dappertutto”. La missione presuppone sempre anche un uscire da sé stessi, dal proprio mondo, dai propri interessi, per avventurarsi in ambienti nuovi, fra gente nuova. Di fatto siamo oggi una chiesa in uscita.
Preghiamo
Preghiamo per l’Italia in questo giorno della liberazione.
Mentre leggevo il Vangelo di oggi, avevo sotto gli occhi la splendida fotografia messa all’inizio dello stesso.
Mani pronte ad accogliere e condividere il pane,pronte ad accogliere e condividere Gesù.
Le stesse mani che, come ci dice Gesù, se operano e testimoniano il Suo nome, saranno capaci di guarire, di portare sollievo.
Prego per l Italia,per i missionari e perché ciascuno di noi sia missionario
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Andate. Il comando della missione di chi parte e di chi resta. Andate, anche oggi, chiusi in casa per il coronavirus. Andate col cuore, con la fantasia, con i sogni, con i desideri…. Andate, uscite, incontrate. IO SONO CON VOI.
Andate è il mandato di ogni cristiano ,ogni mattina rivestirsi del Signore Gesù ,Testimoni dell’amore Suo e del Padre…ovunque siamo o andiamo ,è vero pur restando dove ci ha posto il cuore può raggiungere per grazia vari orizzonti ,imparare ad essere missionari e testimoni in forza della fiducia nel dono che ogni giorno ,il Signore ci regala …Pregando per l’Italia ,prego per i missionari ,in particolare per le sorelle del Palazzolo in terra di missione e per noi per essere missionari con la nostra vita dove siamo .
Movimento…. L’incontro presuppone il movimento. La fede vissuta sempre va verso qualcuno. Essere “mandato” presuppone l’uscire ed il muoversi. Che il nostro sia un essere cristiani che escono, vanno, raggiungono, agiscono con il mondo, sia esso domestico o esterno. Il Signore ci precede soltanto, ovunque noi siamo diretti…
Oggi in Italia, ricordiamo la liberazione. Ma noi siamo persone davvero diventate libere?