sabato 19 dicembre

di | 18 Dicembre 2015

avvento boseDal vangelo secondo Luca

Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Commento

In questi giorni della novena di Natale diamo importanza ai vangeli che la liturgia del giorno ci propone, di modo che possiamo preparaci in maniera più intensa al Natale. Il primo testo è l’annunciazione della nascita di Giovanni Battista fatta al padre Zaccaria, sacerdote del tempio di Gerusalemme. In apparenza non c’è grande differenza tra quello che dice Zaccaria nel tempio e quello che dice Maria nella sua casa. “come potrò mai conoscere questo? Sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni.” E Maria dice all’angelo: non conosco uomo. In realtà vi è una sottile differenza che fa di Zaccaria l’ultimo sacerdote della vecchia alleanza e apre con  Maria la donna della nuova alleanza. La scena di Zaccaria avviene nel tempio di Gerusalemme ricostruito e pienamente funzionante nei suoi sacrifici. Ma è un tempio con una liturgia muta, che non crede al compimento dell’alleanza promessa da Dio fin dai tempi di Abramo. Questo tempio con le sue liturgie  nemmeno riesce ad immaginare e a pensare  che è arrivato il tempo del messia – Gesù. È muto come Zaccaria, chiuso in se stesso, incapace di uno sguardo sul futuro. L’obiezione di Zaccaria all’angelo riflette questa situazione: siamo vecchi e quindi che cosa possiamo aspettarci per il futuro? Niente. In Zaccaria è narrata tutta la fatica dell’uomo vecchio che non sa accogliere Gesù, l’uomo nuovo. Nel tempio di Gerusalemme non si produce la novità della grazia, ma la vecchiezza della legge. Questo tempio con i suoi rappresentati non può vedere la novità dell’amore di Dio in Gesù, tanto è vero che sarà proprio l’istituzione del tempio con i suoi rappresentanti sacerdotali che condannerà Gesù. Zaccaria rimane muto fino al tempo della nascita del figlio. Saranno due donne che porteranno la grazia, che cambieranno lo spartito su cui è scritta la musica dell’uomo e della donna religiosa, due donne che accoglieranno la grazia del Signore che è nuova alleanza, nuova religione, nuova vita. Queste due donne sono Elisabetta e Maria.

Preghiamo

Preghiamo per tutte le donne

3 pensieri su “sabato 19 dicembre

  1. Elena

    L’incredulità ammutolisce, mi vien da pensare… Le parole sbagliate nel momento sbagliato esprimono l’incertezza dell’uomo, la sua fragilità di fronte a cose tanto grandi…. Allora ecco, un tempo del silenzio in cui meditare la grazia, in cui prepararsi. Un’attesa intima e silente, raccolta di fronte al prodigio. Tutto è possibile a Dio, sono le parole di un annuncio di grazia e di gioia che cambia la nostra piccola umanità.
    Toccami, Signore, con la grazia del tuo dono fatto bambino… Prego per tutte le donne, per il loro/nostro accogliere la vita, lo stupore, la meraviglia del dono; prego per la forza con cui accogliamo l’imprevisto, l’insondabile,l’inspiegabile. Prego per le nostre piccole vite, spesso silenziose e pazienti, al servizio dei molti volti della Vita e della sua Grazia….
    Elena

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  2. sr.Alida

    VEDERE LA NOVITA’ DELL’AMORE DI DIO IN GESU’ la Sua Parola genera e crea..al di là della musica e dei colori, chiediamo al Signore ,che il cuore rimanga nel suo silenzio ,per cogliere il lieto messaggio ,che ci vorrà donare in Gesu’..silenzio di Zaccaria,che poi si trasforma in significato e nome alle nostre relazioni,al nostro agire ,e diventa preghiera per quanti a noi affidati e ai confini del mondo…così da accogliere la GRAZIA ,che ogni giorno ci rende partecipi alla nuova creazione del Signore…come in Maria ed Elisabetta .generatrici di vita ,al di là di ogni apparenza umana.,Può essere un dono del Tuo Natale,o Signore,assieme alla pace ,che estenderai al mondo intero.

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  3. sr Rita

    E’ vero che le due annunciazioni si assomigliano. E’ sempre Dio che prende l’iniziativa di inviare il suo messaggero a portare un annuncio straordinario, che genere incredulità. E l’uomo rimane stupito, incredulo, non tanto per mancanza di fede, ma per la grandezza dell’annuncio. Certo che Dio è proprio originale nelle sue scelte. Cerca di generare vita in due situazioni strane: una vergine, senza concorso d’uomo, e una vecchia, sterile. La logica di Dio appare de tutto “anormale” rispetto ai nostri criteri. E davanti a questa logica illogica si gioca la disponibilità di Maria e di Elisabetta. Che ci sia data un po’ di stoltezza per poterci affidare a questa logica di Dio che genera vita nelle situazioni impossibili.

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