sabato 11 febbraio

di | 10 Febbraio 2023

Esodo 18,1-27

Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a sapere quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo, cioè come il Signore aveva fatto uscire Israele dall’Egitto. 2Allora Ietro prese con sé Sipporà, moglie di Mosè, che prima egli aveva rimandata, 3con i due figli di lei, uno dei quali si chiamava Ghersom, perché egli aveva detto: “Sono un emigrato in terra straniera”, 4e l’altro si chiamava Elièzer, perché: “Il Dio di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone”. 5Ietro dunque, suocero di Mosè, con i figli e la moglie di lui, venne da Mosè nel deserto, dove era accampato, presso la montagna di Dio. 6Egli fece dire a Mosè: “Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due figli!”. 7Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e lo baciò; poi si informarono l’uno della salute dell’altro ed entrarono sotto la tenda. 8Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani a motivo di Israele, tutte le difficoltà incontrate durante il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. 9Ietro si rallegrò di tutto il bene che il Signore aveva fatto a Israele, quando lo aveva liberato dalla mano degli Egiziani. 10Disse Ietro: “Benedetto il Signore, che vi ha liberato dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone: egli ha liberato questo popolo dalla mano dell’Egitto! 11Ora io so che il Signore è più grande di tutti gli dèi: ha rivolto contro di loro quello che tramavano”. 12Ietro, suocero di Mosè, offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli anziani d’Israele, per partecipare al banchetto con il suocero di Mosè davanti a Dio. 13Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. 14Allora il suocero di Mosè, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: “Che cos’è questo che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?”. 15Mosè rispose al suocero: “Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 16Quando hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l’uno e l’altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi”. 17Il suocero di Mosè gli disse: “Non va bene quello che fai! 18Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; non puoi attendervi tu da solo. 19Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu sta’ davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. 20A loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere. 21Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini validi che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità, per costituirli sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 22Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te. 23Se tu fai questa cosa e Dio te lo ordina, potrai resistere e anche tutto questo popolo arriverà in pace alla meta”. 24Mosè diede ascolto alla proposta del suocero e fece quanto gli aveva suggerito. 25Mosè dunque scelse in tutto Israele uomini validi e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 26Essi giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. 27Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò alla sua terra.
 

commento

È un bellissimo incontro famigliare in mezzo al deserto. Ietro va incontro a Mosè. Egli è il suocero di Mosè e si porta dietro la moglie di Mosè Zippora e i suoi figli. La storia ci dice che quando Mosè ritornò in Egitto, lasciò a casa con il suo suocero moglie e figli. Non si capisce bene se li ha lasciati in custodia o se si sono separati. Sta di fatto che qui, in mezzo al deserto si incontrano. Si tratta di un momento molto famigliare. Il suocero Ietro si fa raccontare tutto quello che Mosè ha fatto e Mosè racconta tutto sottolineando come tutto quello che è successo è opera del Signore. Tutto avviene sotto una tenda, luogo sacro di ospitalità nel deserto. Perché l’ospitalità nel deserto è sacra. Il deserto non chiude i confini quando ci sono tragedie come un terremoto, perché questo è successo tra Siria e Turchia. Invece di aiutarsi si chiudono i confini. La legge sacra dell’ospitalità è saltata, non esiste più. la seconda cosa interessante è che Ietro osserva il lavoro di Mosè che ascolta tutti gli ebrei che portano a lui le loro questioni. Mosè è anche giudice che deve risolvere tutte le questioni di quel popolo. Ietro semplicemente dice: non puoi fare tutto da solo, hai bisogno di chi ti aiuta. Noi diciamo oggi:devi saper delegare. Mosè comprende la lezione e istituisce un gruppo di persone che sono delegate ad ascoltare il popolo. Anche questa è una storia che devo e che dobbiamo imparare.

Preghiamo

Oggi è la giornata mondiale del malato preghiamo per tutti i malati

2 pensieri su “sabato 11 febbraio

  1. srAlida

    Bello questo tratto famigliare è vero sempre dobbiamo imparare, a volte anche solo a lasciarci consigliare e aiutare. Oggi prego con voi per tutti gli ammalati.

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  2. Elena

    Più persone possono operare meglio, con discernimento e mettendo a confronto esperienze, competenze, abilità. Sono ricchezza per tutti. E la famiglia ne è un esempio, se le cose e le relazioni sono sane. Che Dio protegga e dia sollievo agli ammalati, che più di altri necessitano della pluralità delle presenze e della cura dei loro cari e del personale più preparato e competente per le loro necessità fisiche e psicologiche.

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