Leggendo un testo del vangelo di Giovanni ne è uscita questa riflessione su un notturno innamorato. Devo questo pensiero alle geniali intuizioni del grande uomo di bibbia che è stato Silvano Fausti. Un grazie a lui. Un notturno innamorato è il massimo dei notturni che si possano immaginare perché, come dice il cantico dei cantici, l’amore è il cantico più alto, nobile, solenne che si possa cantare. L’amore è il canto per eccellenza, non solo della vita dell’uomo ma anche di tutto il creato. Il testo di vangelo in questione è il seguente: Or presso la croce di Gesù stavano sua madre e la sorella di sua madre, Maria di Cleopa e Maria Maddalena. 26 Gesù allora, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27 Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quel momento il discepolo l’accolse in casa sua. Maria, come ogni madre vive per l’oggetto del suo amore, il figlio. Un padre vive per l’oggetto del suo amore, il figlio. Il mondo vive dell’oggetto del suo amore che la natura. La chiesa vive per l’oggetto del suo amore che è il mondo. Tutti sono amanti, nel senso che tutti hanno bisogno di amare. Dall’altro lato abbiamo un discepolo Giovanni che viene definito il discepolo che Gesù amava. Lui è l’oggetto dell’amore. Il figlio, il creato , il mondo, la chiesa sono oggetti dell’amore. Hanno bisogno di essere amati, di sentirsi amati. Il notturno innamorato è quella musica dove si canta il desiderio di amare e di essere amati. Maria con la morte di suo figlio perde il senso della sua vita, l’oggetto del suo amore, il suo figlio. Gesù sulla croce consegna a Maria, Giovanni come figlio perché lei, la madre, non debba rimanere senza figlio da amare. Così il discepolo Giovanni con la morte di Gesù rimane senza chi lo ama. Per Gesù lui aveva giocato tutta la sua vita ed ecco che ora non c’è più chi lo possa amare. Ecco perché consegna il figlio alla madre, perché il figlio possa tornare a sentirsi amato e non abbandonato. In questo modo è ripristinato il ciclo vitale di un notturno innamorato: amare ed essere amato. Il notturno innamorato stonato è il notturno di chi vuole amare troppo fino a stancare l’altro, fino ad esasperare l’altro è un notturno che è come un grido, dove il figlio implora lasciami andare e la madre o il padre gridano ma io ti voglio bene, non andare. ma allo stesso modo il notturno innamorato stona quando il figlio vuole ricevere solo amore e non impara ad amare a sua volta. Qui la stonatura suona più o meno così: al mondo ci sono io e tu devi volermi bene. Quando il notturno innamorato diventa una sinfonia meravigliosa? Quando sia chi ama e sia chi è amato trovano il giusto spazio sullo spartito musicale. Chi ascolta un notturno musicale dovrebbe ascoltare sia la voce di chi ama, ma anche quella di chi è amato. Come a Maria, la vita mi ha portato via tante persone che mi hanno voluto bene, che mi hanno amato, ma Dio non mi ha mai lasciato solo e mi ha riconsegnato sempre qualcuno che mi vuole bene. Non si è mai tirato indietro il Signore nel donarmi persone che desiderano volermi bene. Come a Giovanni la vita mi ha anche portato via tanti amici a cui hi cercato di voler bene. Alcuni sono in cielo, altri ancora, finito un tempo di vicinanza sono naturalmente andati lontano. Ma anche qui il buon Dio mi ha regalato ogni giorno storie nuove per continuare ad amare gli altri. Il notturno innamorato suona una musica dolce che è l’amore, suona un musica forte che è l’amore, suona una musica fragile e amara che è l’amore. Il notturno innamorato mi introduce ogni mattina con le sue note alla reciprocità dell’amore: amare ed essere amato ogni giorno.