mi spingo oltre

di | 11 Aprile 2024

Spingo la mia fantasia, il mio sogno un poco oltre l’incertezza, oltre il tempo incerto. Non tolgo niente al tempo incerto e alla vita incerta. Quella esiste e prendo atto. So che è così. non voglio nemmeno cadere nella nostalgia di “un tempo le cose andavano meglio”; quel tempo dove le cose andavano meglio ha prodotto due guerre mondiali e poi con tutta la buona volontà che posso metterci per vedere solo il meglio di un tempo passato rispetto a quello presente, secondo il mio modesto parere, oltre a tante cose belle, ha messo le premesse per la situazione presente. Il cambiamento climatico non è nato oggi, ma è frutto di tante scelte fatte allora. La fatica della chiesa non è solo dei giovani di oggi, ma è frutto di una chiesa che per certi versi  ha sempre cercato un legame profondo con il potere per poter portare a casa dei vantaggi. Ed oggi ne vediamo i frutti. La narrazione della guerra non è nata oggi, ma è frutto di un lungo tempo di gestazione. Circa 30 anni fa un giornalista, quando scoppiò la prima guerra del golfo dopo le torri gemelle disse che ci aspettavano 30 ani di guerra e fu subito messo a tacere come disfattista. Oggi la narrazione si muove proprio in quella direzione. Tutti i tempi sono collegati tra di loro e il passato prepara il presente il quale poi rilancia il futuro. Ma voglio spingermi oltre nel mio sogno. Mi spingo in un presente che sogna gli uomini non che vanno tutti d’amore e d’accordo, ma che si parlano tra loro per evitare il peggio. Sogno una chiesa che ha il coraggio di dire che un vestito vecchio non può prestarsi per delle toppe nuove, che un vino nuovo non sta in otri vecchi. E il nuovo è il sogno della pace e della giustizia che non può stare dentro quell’otre vecchio che il mutismo di tanti cristiani circa la narrazione della guerra. Sogno che questa chiesa possa dichiarare che c’è una dignità della persona di qualunque stato, religione, condizione di vita, che però questa dichiarazione della dignità della persona non deve essere messa nell’otre vecchio del legalismo che dice questo sì e questo no. Sogno una chiesa che veramente impara l’arte del discernimento comunitario, ma che non mette questo discernimento comunitario nell’otre vecchio della responsabilità degli uomini di chiesa, ma che cambia otri e affida responsabilità e  doni a uomini, donne. E sogno un otre nuovo dove l’elemento che aggrega non sono solo le cose da fare, la formazione permanente, ma la costante ricerca di relazioni amicali. Sogno una liturgia dove il buon canto non è buon canto, ma canto del popolo di Dio. Mi fermo qui, ma recuperando il versetto evangelico in questione dico così: E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Sogno vino nuovi in otri nuovi.    

2 pensieri su “mi spingo oltre

  1. Marco

    Sogno un vino nuovo dove tutti hanno un lavoro e chi va a lavorare non rischia di morire in quell’otre vecchia del guadagnismo a tutti costi di 4 persone che persone non sono
    Sogno quel vino nuovo dove i bambini le donne e gli uomini che cercano un mondo migliore non debbano attraversare sopra una zattera bagnarola il mare e morire ma essere accolti nella botte nuova dell’umanità e non in quell’otre vecchia della nostra indifferenza che si lava la coscienza girandosi dall’altra parte o votando politici che ci esorcizzano le nostre inutili paure
    Buona giornata Don Sandro luterKing

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  2. Claudia Curti

    Che sogni meravigliosi. Voglio sognare anche io come voi e come Gesù!!

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