mi inchino

di | 25 Ottobre 2022

Parola magica, parola bistrattata, parola del tempo moderno, parola che ci salva da mille equivoci, parola che se usata in malo modo o in modo superficiale non cambia niente, anzi peggiora la situazione. Parola dei nostri giorni, parola del mondo e della chiesa. Parola che ha un valore immenso. Questa parola è ascolto e ascoltare. Tutti ne parlano, oserei dire tutti ne straparlano.  Per qualcuno è facilissimo ascoltare, per altri è difficilissimo. La parola sacra pone la questione dell’ascolto come questione fondamentale: ascolta Isarele sta all’inizio del credo ebraico. Non c’è incontro dove non si dice che bisogna ascoltare, che è importante ascoltare, che sono qui per ascoltare. Poi ne viene fuori un monologo di un’ora, una domanda di chiarimento, ancora un risposta fiume e poi chiudiamo l’incontro. E quando uno ci prova a mettere in atto un vero ascolto, magari ti senti dire che è una perdita di tempo. Un amico mi chiede di scrivere dei pensieri su un argomento particolare. Ci penso un attimo e poi cerco di capire che cosa posso fare. Siccome l’argomento su cui scrivere è l’orto penso per un attimo a che cosa fare e di conseguenza a che cosa scrivere. Penso con la testa ovviamente. Perché è con la testa che si pensa. Ma non emergono pensieri di nessun tipo. Niente di niente. Allora vado nell’orto per un breve giro. Non lo invado di parole e di pensieri, faccio silenzio con la bocca  e provo a far silenzio con il cuore, cosa più difficile. Ascolto con il cuore. So che bisogna essere allenati, so che serve una buona capacità di vicinanza con la terra. Ci provo. E in questo modo emergono dal cuore immagini, sentimenti, quasi un turbinio di cose che la mente cerca di mettere in ordine. Ma non basta ancora. Non è ancora ascolto. Immagino di inchinarmi di fronte  al mio orto. In silenzio, inchinandomi e allargando infinitamente quell’occhio e quell’orecchio interiore. Mi inchino e inizio ad ascoltare e ascolto veramente. inchinandomi qualcosa al mio cuore dell’orto arriva. e allora mi inchino davvero. Mi inchino sull’uomo e ascolto le sue storie, mi inchino e ascolto con il cuore. ogni parola è silenziata, non ho consigli, non ho pensieri. Loro stessi troveranno pensieri e consigli. Mi inchino e ascolto il creato e l’uomo. La postura dell’uomo e della donna che ascolta è lo stare inchinato in silenzio.

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