mercoledì 9 dicembre

di | 8 Dicembre 2020

2 Tm 2,22-26

22 Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro. 23 Evita inoltre le discussioni sciocche e non educative, sapendo che generano contese. 24 Un servo del Signore non dev’essere litigioso, ma mite con tutti, atto a insegnare, paziente nelle offese subite, 25 dolce nel riprendere gli oppositori, nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi, perché riconoscano la verità 26 e ritornino in sé sfuggendo al laccio del diavolo, che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà.

Commento

Don Roberto usava un’espressione tutta sua per dire che quando si è giovani si manca di sapienza: diceva quando si è giovani si è un po’ bambi, per dire l’incoscienza dei giovani che ci sta tutta, ma che deve diventare poi saggezza. Quando si hanno in mano delle responsabilità non si può giocare a fare il giovane. Ecco perché Paolo dice fuggi le passioni giovanili, cerca invece la giustizia, la fede, la carità, la pace. Cioè cerca quelle cose che sono fondamentali nella vita. non essere bambo insomma, ma saggio. In questo è importantissimo non essere da soli, ma in comunione fraterna con chi è capace – magari più di noi – di custodire e praticare una relazione appassionata con il Signore e con gli uomini. Si perché la sapienza va cercata insieme, in comunione con altri. Poi ci sono nel testo anche una serie di indicazioni molto concrete: Viene chiesto innanzi tutto di valutare sapientemente i temi e i problemi, per evitare di perdersi in inutili contese che spesso sfociano in dinamiche violente quanto sterili. Ai nostri giorni vediamo come anche la comunità ecclesiale possa essere indotta a esporsi in “discussioni sciocche e non educative” pagate con il frutto amaro e disonorevole di contese contro persone e situazioni che andrebbero invece trattate con mitezza e con pazienza. La virtù da coltivare per apprendere questa arte della saggezza è la mitezza.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i sacerdoti

5 pensieri su “mercoledì 9 dicembre

  1. sr Alida

    Ritorna il pensiero a ciò che è essenziale per vivere la mitezza la pazienza… la appassionata relazione con il Signore e con gli uomini penso sia fondamento di questa saggezza di ciò che è da evitare e del senso del vivere.. Prego con riconoscenza e fraternità per te don Sandro e per tutti i sacerdoti e per quelli incontrati sul mio cammino… E ringrazio il Signore..

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  2. Elena

    Quando si è giovani si è impulsivi e poco ragionevoli, si è immediati, facilmente infiammabili. La saggezza viene col tempo, con le esperienze e con la mitezza di chi pensa prima di agire e sa che da solo non può fare tutto. Ha bisogno d gli altri! Ciò che mi spaventa è quando l’adulto non vuole crescere, quando resta impulsivo e aggressivo, quando non comprende le responsabilità e non se ne fa carico, quando gioca la propria vita su quella degli altri. Quando non è disposto a comprendere, a tollerare, a mediare, affidando a Dio giudizi e di azioni e arrogandosene il ruolo. Questo mi fa paura… L’uomo che pensa di essere Dio. Affido a Te, Signore, queste persone che hanno bisogno della Tua presenza. Affido a Te i sacerdoti perché usino parole e gesti saggi ed accoglienti per ogni umanità. Ricordo mio fratello Renato.

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  3. MARIKA

    Quanto sono vere le vostre riflessioni! Mi ci ritrovo appieno. Ogni giorno chiedo al Signore il dono dell’intelligenza dell’anima e della sapienza del cuore per me stessa e per chi mi sta accanto, per chi è già adulto e per chi deve ancora crescere. Intelligenza che vuol dire mitezza, che vuol dire umiltà , che vuol dire responsabilità, che vuol dire pazienza; sapienza che vuol dire accoglienza, che vuol dire tolleranza, che vuol dire fiducia nell’uomo e nei progetti del Signore. Proprio ieri don Sandro a Berbenno per la messa ci ha invitato a intessere buone relazioni e a evitare parole vuote che producono discussioni sterili e negative.
    Preghiamo ancora per le nostre care ma fragili famiglie.

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